“L’ambasciata russa in Italia ha pubblicato sui social una gallery fotografica (foto di Putin con politici italiani, da Salvini a Letta, da Draghi a Berlusconi) accompagnata dal commento: ‘Dalla storia recente delle relazioni russo-italiane. Ne abbiamo da ricordare’. È evidente il tentativo, a quattro giorni dal voto, di fare di tutta l’erba un fascio veicolando il messaggio che questi partiti italiani sono tutti uguali, anche nei rapporti con Putin! Non è così”, lo dichiarano Massimiliano Iervolino, Igor Boni e Giulio Manfredi, segretario, presidente e membro di giunta di Radicali Italiani.
“Nella fattispecie c’è un solo partito italiano (la Lega), il cui segretario Matteo Salvini ha firmato a Mosca il 6 marzo 2017 un accordo di collaborazione fra il suo partito e Russia Unita, il partito personale di Putin. Tale accordo non è mai stato disdetto formalmente e, quindi, è stato rinnovato tacitamente il 6 marzo di quest’anno.
Radicali Italiani ha da mesi pubblicato il testo integrale dell’accordo sul suo sito. Inoltre, c’è un solo partito italiano (Fratelli d’Italia) ad avere come assessore regionale in Piemonte il sig. Maurizio Marrone, in passato rappresentante in Italia della sedicente Repubblica Popolare del Donetsk e ripreso dalla RAI nel Donbass, nel 2017, a tavola accanto al mercenario fascista Andrea Palmeri, all’epoca latitante, poi condannato a 2 anni e 8 mesi di carcere con sentenza definitiva per un pestaggio a Lucca e a cinque anni di carcere (sentenza di primo grado, Tribunale di Genova) per il reclutamento di altri mercenari italiani per la guerre nel Donbass.
L’assessore Marrone così si esprimeva nel 2018 contro il governo ucraino: ‘… dopo anni di infamanti menzogne ai danni della Repubblica Popolare di Donetsk, è chiara finalmente la vocazione terroristica e stragista delle autorità di Kiev, che non si sono fatte scrupolo di eliminare i leader nemici con attentati dinamitardi… e addirittura di servirsi di killer dell’ISIS come sicari’ (tratto dal sito ImolaOggi.it, 18/09/2018). Marrone non ha mai rinnegato le sue posizioni passate. C’è un solo partito italiano (Fratelli d’Italia) ad avere come portavoce regionale e candidato capolista al Senato in Piemonte il sig.
Fabrizio Comba, che risulta ancora essere console onorario della Bielorussia in Piemonte e che non ha mai detto una sola parola contro il dittatore Lukashenko. C’è poi un solo partito italiano (Radicali Italiani) che da 23 anni si batte senza se e senza ma contro il capo del Cremlino e che da sette mesi porta avanti l’appello per l’incriminazione di Putin da parte della Corte Penale Internazionale dell’Aja. Il resto sono chiacchiere”, concludono.