“Abbiamo chiesto ufficialmente al sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad di ritirare l’ordinanza anti prostituzione che è entrata in vigore oggi. Queste ordinanze sono diventate ormai una prassi di esercizio securitario che, sacrificando la libertà e la dignità delle persone che si prostituiscono e della loro clientela e colpendo duramente anche chi è vittima di tratta e sfruttamento, si rivelano assolutamente fallimentari”, così in una nota Giulia Crivellini, tesoriera di Radicali Italiani. “Nella richiesta, inviata insieme a Pia Covre, fondatrice del Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute, Claudio Uberti, Presidente dell’associazione radicali Certi Diritti, e Jacopo Vasini, Segretario di Radicali Rimini, abbiamo voluto ricordare al sindaco che l’articolazione dell’atto di recente emanato rispecchia integralmente le caratteristiche rintracciate in diverse ordinanze sindacali dichiarate negli ultimi anni illegittime dai Tribunali amministrativi regionali del nostro Paese. In questi casi è stata contestata la violazione del principio di proporzionalità nell’uso del potere amministrativo, stante la “diretta incidenza” di tali ordinanze “su diritti e libertà individuali, con previsione della irrogazione di una sanzione pecuniaria in misura fissa e generalizzata che è suscettibile di dispiegare la propria portata afflittiva essenzialmente sulle vittime della catena criminale”, non portando beneficio alcuno alla collettività. Infine abbiamo chiesto di ritirare in autotutela l’ordinanza contingibile e urgente n. 2478/2022, auspicando una più ampia visione politica di contrasto al ricorso abusivo dei poteri speciali conferiti dalla legge che, forti della narrazione securitaria e repressiva che caratterizza parte della politica in questi tempi, si confermano strumento di sospensione dei diritti e delle libertà dei cittadini”, conclude.
DIRITTI, CRIVELLINI (RADICALI ITALIANI): IL SINDACO DI RIMINI REVOCHI ORDINANZA ANTI PROSTITUZIONE
“Abbiamo chiesto ufficialmente al sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad di ritirare l’ordinanza anti prostituzione che è entrata in vigore oggi. Queste ordinanze sono diventate ormai una prassi di esercizio securitario che, sacrificando la libertà e la dignità delle persone che si prostituiscono e della loro clientela e colpendo duramente anche chi è vittima di tratta e sfruttamento, si rivelano assolutamente fallimentari”, così in una nota Giulia Crivellini, tesoriera di Radicali Italiani. “Nella richiesta, inviata insieme a Pia Covre, fondatrice del Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute, Claudio Uberti, Presidente dell’associazione radicali Certi Diritti, e Jacopo Vasini, Segretario di Radicali Rimini, abbiamo voluto ricordare al sindaco che l’articolazione dell’atto di recente emanato rispecchia integralmente le caratteristiche rintracciate in diverse ordinanze sindacali dichiarate negli ultimi anni illegittime dai Tribunali amministrativi regionali del nostro Paese. In questi casi è stata contestata la violazione del principio di proporzionalità nell’uso del potere amministrativo, stante la “diretta incidenza” di tali ordinanze “su diritti e libertà individuali, con previsione della irrogazione di una sanzione pecuniaria in misura fissa e generalizzata che è suscettibile di dispiegare la propria portata afflittiva essenzialmente sulle vittime della catena criminale”, non portando beneficio alcuno alla collettività. Infine abbiamo chiesto di ritirare in autotutela l’ordinanza contingibile e urgente n. 2478/2022, auspicando una più ampia visione politica di contrasto al ricorso abusivo dei poteri speciali conferiti dalla legge che, forti della narrazione securitaria e repressiva che caratterizza parte della politica in questi tempi, si confermano strumento di sospensione dei diritti e delle libertà dei cittadini”, conclude.