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Rifiuti: ci saranno cento Pomezia, su termovalorizzatore serve referendum

“Quanto accaduto ieri nel consiglio comunale di Pomezia non è che l’inizio. Il voto contro il termovalorizzatore del Movimento 5 Stelle e del Partito Democratico è solo il primo segnale di una protesta che con il passare del tempo diventerà tanto più dura quanto incredibilmente trasversale”, così Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali Italiani.

“Lo diciamo perché è una storia che conosciamo benissimo tanto è vero che l’abbiamo già vista: nonostante i poteri commissariali nessun impianto è stato costruito a Roma negli ultimi sedici anni.

Appare chiaro quindi come le norme speciali – e sarà così anche per l’articolo inserito all’interno del Decreto Aiuti – non risolvano problemi molto più profondi che attengono alla mancanza di fiducia da parte dei cittadini verso le istituzioni.

Per questo chiediamo al sindaco di Roma di coinvolgere la cittadinanza attraverso un referendum sul termovalorizzatore: una scelta che influenzerà la gestione dei rifiuti per i prossimi 40 anni deve essere discussa e votata. Roma non si può permettere altri cinque anni di immobilismo.

Così come non può essere al centro di una disputa nazionale – e questo lo sanno bene sia Conte che Letta, quindi ben venga l’apertura dell’assessora Roberta Lombardi – motivo per cui è fondamentale che il sindaco Gualtieri dia un segnale prima dell’inizio della votazione in Parlamento del Decreto Aiuti”, conclude.