“Oggi in Aula Giulio Cesare il sindaco Gualtieri ha dichiarato di voler costruire un termovalorizzatore da 600.000 tonnellate annue: dopo quindici anni di immobilismo, finalmente una scelta per risolvere la cronica emergenza dei rifiuti a Roma. Tuttavia, ci chiediamo se si tratta della soluzione più idonea per la città e per chiudere il ciclo dei rifiuti. Noi ne avevamo offerta una meno impattante a livello ambientale e più vicina alla circolarità dell’economia: la delibera ‘Ripuliamo Roma’, capace di ottenere settemila firme di cittadini romani ma bocciata durante la scorsa legislatura dalla maggioranza Raggi” così in una nota Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali italiani, e Leone Barilli, segretario di Radicali Roma.
“La proposta radicale prevedeva l’aumento della capacità industriale di AMA S.P.A attraverso la costruzione di impianti per secco e umido da differenziato, la riconversione degli attuali TMB a impianti per il recupero di materia e l’individuazione di una piccola discarica di servizio. Il tutto reso più funzionale attraverso l’estensione per la frazione umida del porta a porta in tutta la città.La proposta odierna del sindaco rappresenta una novità assoluta rispetto alle scorse consiliature e alla stessa campagna elettorale. Infatti, una cosa è pensare a un impianto che brucia CDR/CSS (che prevede come impianti intermedi i TMB) come quello di San Vittore, un’altra è immaginare un impianto che brucia tutto l’indifferenziato raccolto per strada senza nessuna separazione meccanica a monte. La nostra critica verso questi tipi di impianti è dovuta al fatto che sono sistemi rigidi e non modulari: ciò vuol dire che, se negli anni come si spera, Roma dovesse superare il 65% di rifiuti raccolti in modo differenziato, i termocombustori andrebbero in difficoltà per mancanza di materiale da bruciare. Rimangono inoltre degli aspetti ancora poco chiari come l’incompatibilità con il vigente Piano rifiuti regionale, l’ubicazione, la proprietà e il tipo di investimento. Un impianto da 600.000 tonnellate annue di tal quale si porta dietro numerosi problemi: vedremo nelle prossime settimane come la Giunta Gualtieri li affronterà. Rimane la domanda di fondo: quando Roma sarà nelle condizioni di chiudere il ciclo dei rifiuti?” concludono.