Ucraina: Salvini vada a Mosca, patto Lega-Russia Unita mai revocato

“Patto Lega/Russia Unita tacitamente rinnovato. Matteo Salvini può utilmente proseguire il suo viaggio nell’Europa dell’Est, spostandosi da Varsavia a Mosca per cercare di convincere i suoi amici russi a cessare l’aggressione all’Ucraina”, così in una nota Massimiliano IervolinoIgor Boni, segretario e presidente di Radicali Italiani e Giulio Manfredi dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta.

“Il 6 marzo 2017 Matteo Salvini a Mosca siglava con Sergey Zheleznyak (responsabile esteri di “Russia Unita”, il partito di Putin) un patto tra la Lega e Russia Unita. Era ed è l’unico caso di accordo scritto siglato da un partito politico italiano con un partito straniero. Nel documento si parla di “partenariato paritario e confidenziale tra la Federazione Russa e la Repubblica Italiana”.

L’articolo 1 prevede che ‘le Parti si consulteranno e si scambieranno informazioni su temi di attualità della situazione nella Federazione Russa e nella Repubblica Italiana, sulle relazioni bilaterali e internazionali… (le Parti) promuovono la creazione di relazioni tra i deputati della Duma di Stato dell’Assemblea Federale della Federazione Russa e l’organo legislativo della Repubblica Italiana’.

L’Accordo Lega/Russia Unita si rinnova tacitamente ogni cinque anni a meno che una delle due parti ‘non notifichi all’altra entro e non oltre sei mesi prima della scadenza dell’accordo la sua intenzione alla cessazione dello stesso’. Non ci risulta che la Lega abbia fatto valere questa clausola dell’Accordo, che, quindi, si è rinnovato automaticamente ieri per altri cinque anni.

Anche sulla scorta del patto con i russi il segretario della Lega potrebbe recarsi a Mosca per cercare di convincere i suoi amici russi a cessare l’aggressione all’Ucraina. D’altra parte lo stesso Salvini nelle vesti di ministro degli Interni nel 2018 da Mosca dichiarava: ‘Io qui a Mosca mi sento a casa mia, in alcuni Paesi europei no… più europea della Federazione russa ce ne sono poche in questo mondo… I problemi nel 2018 si risolvono sedendoci al tavolo non coi carri armati ai confini’. Più chiaro di così!”, concludono.