“Vogliamo vedere il dittatore Putin davanti alla Corte Penale Internazionale come è stato per i gerarchi nazisti e per Milosevic”, lo dichiarano in una nota Massimiliano Iervolino, Giulia Crivellini e Igor Boni, segretario, tesoriera e presidente di Radicali Italiani che hanno lanciato una raccolta firme.
“Chiediamo – si legge nell’appello presentato online – l’incriminazione del Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin per crimini contro l’umanità, crimini di guerra e crimini di aggressione.
L’aggressione dell’esercito russo in Ucraina ha violato l’articolo 2 (4) della Carta delle Nazioni Unite e gli articoli 7, 8 e 8 bis dello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale (CPI). Si tratta di violazioni attuate non solo a partire dal 24 febbraio 2022, bensì dal 20 febbraio 2014 con l’occupazione della Crimea e la successiva guerra scatenata e alimentata fino ad oggi nel Donbass ucraino. Per riaffermare che ‘non c’è pace senza giustizia’ e per garantire un futuro di pace e democrazia per l’Ucraina, per la Russia e per l’Europa, l’incriminazione e il processo a Vladimir Putin e a chi ha cooperato con lui nell’attuazione dei crimini è un passaggio fondamentale, necessario ed urgente.
La Corte Penale Internazionale ha avviato ufficialmente un’indagine per verificare se la Russia abbia commesso in Ucraina crimini di guerra; già 39 Stati, tra cui l’Italia, hanno sottoscritto la procedura di attivazione della Corte. Ora chiediamo un procedimento penale pubblico e trasparente che accerti le responsabilità di Vladimir Putin e di chi si è macchiato e continua a macchiarsi di crimini contro l’umanità”.