Ue: in questa legislatura procedure di infrazione quasi raddoppiate, male anche Draghi

“Mentre si parla di PNRR e di soldi che dovrebbero arrivare dall’Europa, avere tante procedure di infrazioni è cosa assai rischiosa”, lo afferma in una nota Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali Italiani.

“L’ultimo aggiornamento della Commissione europea in merito alle procedure di infrazione contro l’Italia è del 2 dicembre 2021, le contestazioni a carico del nostro Paese sono 102, di cui 65 per violazione del diritto dell’Unione e 37 per mancato recepimento di direttive.

Di queste venti riguardano l’ambiente, quattordici gli affari economici, dieci i trasporti, otto la giustizia e poi il resto. In questa legislatura siamo tornati ai numeri preoccupanti di parecchi anni fa gettando alle ortiche il lavoro fatto da quella precedente.

Infatti a marzo 2018, quando si è votato per le politiche, le procedure contro l’Italia erano 61 ossia 41 in meno di oggi: un’enormità.

Anche il governo iper europeista di Draghi sta contribuendo a questa vera e propria debacle: da quando l’ex Governatore della BCE è diventato presidente del Consiglio le procedure di infrazione sono aumentate passando da 81 a 102.

A ciò si aggiunga il fatto che durante questa legislatura nessuna delle contestazioni provenienti dalla Commissione europea e oggetto di doppia condanna della Corte di giustizia, con conseguenti multe pecuniarie, ha trovato soluzione, anzi la situazione si è ulteriormente aggravata”, conclude.