L’affossamento del cosiddetto DDL Zan ha provocato una reazione popolare molto forte, che dimostra quanto la tematica dei diritti – della parità dei diritti – sia divenuta parte fondante della nostra democrazia e di una parte molto rilevante di cittadini italiani. L’applauso volgare dei Senatori, che esultavano come allo stadio in seguito alla bocciatura della legge, ha lasciato un segno nefasto molto di più di quanto lo lasci l’interruzione del percorso legislativo. Un segno che provoca in molti di noi indignazione, che deve divenire azione e mobilitazione.
Per questo abbiamo scritto una lettera aperta, per proporre di dare un obiettivo politico tangibile, concreto, immediato, di modernizzazione e progresso del Paese, proprio sui temi dei diritti della complessa comunità LGBTQI+.
Se l’Italia, come altri Paesi europei, approvasse il matrimonio egualitario (il matrimonio per tutti) compirebbe un passo avanti sostanziale e fondamentale nella equiparazione di diritti e doveri, indipendentemente dalla tipologia di coppia che decide liberamente di sposarsi.
Se l’Italia consentisse l’adozione di bambini anche alle coppie omogenitoriali e ai single compirebbe un passo avanti sostanziale nel fornire a tutte le coppie e a tanti bambini senza genitori, la possibilità di costruire un futuro comune di crescita e di felicità.
Questi due provvedimenti potrebbero essere proposti con progetti di legge di iniziativa popolare, con le firme dei cittadini, per dare una risposta capace di convogliare le tante energie positive che ci sono nel nostro Paese; una risposta che aprirebbe nel Paese e in Parlamento una stagione di dibattito e di riforme sui diritti, che da sempre alimentiamo con le nostre proposte e le nostre iniziative.