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Aborto: c’è un problema di accesso al diritto per legge

“Sette ginecologi su 10 in Italia si rifiutano di applicare interruzioni volontarie di gravidanza. Le conseguenze dei numeri dell’obiezione di coscienza, pur prevista dalla legge 194, si riversano immediatamente sui corpi e nelle vite di centinaia di migliaia di donne ostacolando l’accesso a un diritto conquistato più di 40 anni fa. È certamente la reale dittatura sanitaria”, lo ha dichiarato Giulia Crivellini, tesoriera di Radicali Italiani e promotrice della campagna Libera di Abortire, ospite della giornalista Flavia Fratello questa mattina a Omnibus su La7.

“Con la campagna Libera di Abortire puntiamo alla condivisione dell’informazione su come accedere all’interruzione di gravidanza e sulla denuncia delle molte disparità che ci sono nelle Regioni proponendo soluzioni concrete. È un problema da affrontare con urgenza”, ha continuato l’esponente radicale. “Spero che il ministro della Salute si sia accorto che il nostro Paese è stato di recente condannato dal Consiglio d’Europa proprio per la mancata applicazione della legge 194. Non possiamo più fare fine di niente, dobbiamo fornire nuove chiavi di lettura e proposte alle istituzioni che evidentemente reputano di non doversene occupare”, ha concluso.