Eutanasia: diamo atto a Speranza per risposta a lettera ‘Mario’, ma il referendum è l’unico strumento per dare voce ai tanti ‘Mario’ d’Italia

Dichiarazione di Massimiliano Iervolino, Giulia Crivellini, Igor Boni, rispettivamente segretario, tesoriera e presidente di Radicali Italiani

“Diamo atto al ministro della Salute Roberto Speranza di avere risposto prontamente alla  lettera aperta, pubblicata ieri dal quotidiano La Stampa, in cui il cittadino italiano ‘Mario’ sollecitava il suo intervento e quello del premier Mario Draghi affinché fosse data attuazione concreta e tempestiva alla sentenza n. 242/2019 della Corte Costituzionale (c.d. “sentenza Cappato”), per consentirgli di accedere legalmente al suicidio medicalmente assistito, dopo dieci anni di atroci e continue sofferenza psichiche e fisiche.

È il contenuto della risposta del ministro però a lasciarci scettici e dubbiosi: Speranza ribadisce che ‘la sentenza della Consulta non può essere ignorata’ da nessuno dei soggetti coinvolti (aziende sanitarie regionali, Regioni, Governo centrale) ma poi rimanda un intervento concreto alla ‘ricognizione regione per regione sulla natura e sulla composizione dei comitati etici territoriali’ e a ‘un’intesa fra Governo e Regioni’ per fornire‘indicazioni chiare e univoche sulla procedura di applicazione del dispositivo della Consulta’. Campa cavallo… 

Di fronte al vergognoso silenzio del Parlamento e alle lungaggini burocratiche di Ministero, Regioni e ASR, solo lo strumento del referendum, ancora una volta come nei passati cinquant’anni, può sbloccare la situazione e dare finalmente speranza ai tanti ‘Mario’ ignoti e senza voce.

Per questo saremo in strada a raccogliere le firme anche a Ferragosto, con i militanti di Radicali Italiani, assieme all’Associazione Luca Coscioni e ai tanti cittadini volontari che ci hanno raggiunto in questo mese e mezzo di campagna incredibile, con le code ai tavoli per firmare. 

Ricordiamo che si può firmare il referendum non solo ai banchetti ma anche presso le segreterie di tutti i Comuni Italiani e da oggi anche per via digitale. Invitiamo, infine, gli avvocati, che a partire da questa tornata referendaria possono autenticare le firme, a divenire volontari di questa grande campagna di libertà per tutti e per ciascuno, nella migliore tradizione radicale”.