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Detenuti psichiatrici in Lombardia: pochi spazi e risorse, qualità di vita pregiudicata.

La cronica e strutturale mancanza della possibilità di lavorare degli ospiti è grido di dolore

Nella giornata di ieri, il medico e Consigliere regionale Michele Usuelli (Più Europa/Radicali) insieme ad altri membri della Commissione Carceri di Regione Lombardia, accompagnato da Barbara Bonvicini, sua collaboratrice e membro della Direzione Nazionale di Radicali Italiani, ha effettuato una visita ispettiva programmata alla Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza di Castiglione delle Stiviere, l’unica struttura di sicurezza lombarda che ospita malati psichiatrici altrimenti destinati al carcere. Attualmente sono ospitate 155 persone su 160 posti, essendo vuoti alcuni letti del reparto femminile. 

“La lunga lista di attesa maschile è dovuta non già a questo REMS, ma alla inadeguatezza complessiva regionale e nazionale della gestione del detenuto psichiatrico in carcere.” – commenta il consigliere Usuelli all’uscita. 

“Colpisce innanzitutto la condizione di poca sicurezza sul lavoro degli operatori sanitari e sociosanitari non essendo presente nella struttura alcun agente di alcun corpo di polizia. Dal punto di vista medico, l’assenza di un medico internista o di un medico di medicina generale, accanto agli psichiatri e psicologi complica la qualità del lavoro dei sanitari, aumenta in maniera inappropriata la frequenza degli invii in ospedale (situazione nella quale lo specialista psichiatra è costretto ad accompagnare l’ospite fungendo anche da piantone) e peggiora la qualità di cura delle persone.” 

“Accanto alle palazzine da 20 posti letto, abbiamo chiesto di visitare il padiglione acquario che ospita 70 persone con le quali ci siamo fermati a parlare. – prosegue Usuelli – Le dimensioni di questo padiglione pregiudicano fortemente la qualità del lavoro degli operatori e la qualità di vita degli ospiti. Rispetto alle visite nelle carceri colpisce il fatto che al di là delle poche borse lavoro, finanziate da Regione Lombardia, i lavori di pulizia e distribuzione del vitto non sono retribuiti, come invece avviene in tutti gli istituti di pena.”.

“Anche in questo istituto la pandemia è stata gestita in maniera efficiente grazie al lavoro del personale sanitario; – osserva il consigliere radicale – auspichiamo che prontamente le visite da parte dei parenti possano riprendere e ampliarsi rispetto al contingentamento attuale di un’ora massima a settimana. L’allungamento della durata della visita è particolarmente importante dato che essendo l’unico REMS lombardo molte famiglie sono davvero distanti dai loro cari. Le videochiamate alle famiglie, attualmente 10 minuti a settimana, debbono essere potenziate. Anche questi piccoli dettagli, frustranti, possono contribuire ad aumentare il livello di aggressività di un paziente psichiatrico detenuto e spesso con doppia diagnosi. In maniera del tutto simile a qualunque altro carcere che abbiamo visitato, la cronica e strutturale mancanza della possibilità di lavorare rappresenta il primo e più importante grido di dolore.” 

“Infine, – conclude Usuelli – sono state talmente frequenti e reiterate, da parte di quasi tutti gli ospiti con cui abbiamo parlato, le segnalazioni di un eccessivo ricorso all’istituto della proroga di pena che ci permetteremo, senza certezze o opinioni precostituite, un approfondimento con i responsabili di questo istituto per acquisire informazioni più complete. Alla visita di oggi seguirà un approfondimento il più possibile condiviso che ci porterà a presentare un ordine del giorno REMS in Lombardia nel prossimo assestamento di bilancio.”.