Vai al contenuto

Rifiuti: quanto paghiamo per l’inefficienza campana?

Depositata interrogazione al MITE

“L’Italia vanta primati europei, ma continua ad avere forti diversità territoriali. Siamo campioni del riciclo, come ci dice il rapporto GreenItaly di Symbola e Unioncamere secondo cui recuperiamo il 79% degli scarti totali prodotti contro una media europea del 39%, ma ci sono realtà ben lontane dall’autosufficienza nella gestione dei rifiuti. Un caso paradigmatico da questo punto di vista è quello della Campania. 

Nel luglio 2015 la Corte di giustizia dell’Unione europea ha condannato l’Italia per la cattiva gestione dei rifiuti in Regione Campania. La Corte ha previsto per il nostro Paese il pagamento di una penalità di 120.000 euro per ciascun giorno di ritardo nell’attuazione della sentenza, che chiede in pratica la realizzazione del piano rifiuti regionale e degli impianti ad esso funzionali, oltre una multa di 20 milioni. A distanza di cinque anni e mezzo da quella condanna, la Campania continua a mandare fuori regione i suoi rifiuti e le ecoballe sono rimaste in gran parte dove erano. 

Per vederci chiaro sulla questione abbiamo deciso di presentare una interrogazione al Ministro della Transizione ecologica. Un atto di sindacato ispettivo che mira a fare luce su: ammontare delle sanzioni versate ad oggi, impianti per l’autosufficienza della Regione Campania nella gestione dei rifiuti costruiti, e su quante delle oltre 4 milioni di ecoballe stipate in siti “temporanei” tra la provincia di Caserta e di Napoli sono state realmente rimosse.

Al ministro interrogato si chiede infine cosa intende fare per ottemperare a quanto stabilito dalle citata sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea. Contro lo spreco di risorse pubbliche e a tutela dei diritti alla salute e a vivere in un ambiente sano”.

Lo dichiarano in una nota congiunta Rossella Muroni, deputata di FacciamoECO e Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali italiani. sull’interrogazione al Mite sottoscritta anche dagli On. Cecconi, Fioramonti, Fusacchia e Lombardo (FacciamoECO).