“Molti cittadini non lo sanno ma in Italia un terzo degli scarichi urbani e industriali finisce direttamente nei fiumi o nel mare senza alcuna depurazione. Per questo dal 2004 la Commissione europea ha avviato contro il nostro Paese ben quattro procedure di infrazione.
Radicali Italiani ha lanciato da mesi la campagna “Basta merda in mare” denunciando sia il ritardo nelle soluzioni sia la mancanza di trasparenza: non è dato sapere quanti soldi stiamo pagando in multe all’Europa né lo stato della messa a norma degli agglomerati inquinanti.
Con l’interrogazione a firma Emma Bonino ci aspettiamo una risposta chiara dal Governo”, lo afferma in una nota Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali Italiani nella giornata mondiale dell’acqua.
“Nello specifico l’interrogazione chiede al presidente del Consiglio dei ministri Draghi e al ministro della transizione ecologica Cingolani quanto sia l’ammontare della IV e V rata semestrale derivante dall’inottemperanza a quanto stabilito dalla sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea C‑251/17, in data 31 maggio 2018 e il numero e l’elenco degli agglomerati ancora non conformi.
Tra le nostre proposte c’è quella di utilizzare parte del Recovery Fund per portare a compimento i lavori ma senza la certezza dei dati non è possibile affrontare in maniera risolutiva il problema della depurazione delle acque reflue che appare ancora più grave in un Paese a vocazione turistica come il nostro”, conclude.
22 marzo 2021