Nucleare, il deposito unico serve, il problema è la fiducia dei cittadini verso le istituzioni


“Il deposito unico dei rifiuti radioattivi serve, per capirlo basta guardare ai siti temporanei molto più pericolosi come per esempio quello ex Cemerad del comune di Statte (TA)”, afferma in una nota Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali Italiani. 

“Quindi bene ha fatto finalmente la Sogin, con il nulla osta del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, a pubblicare la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI). Il problema su un tema così importante e delicato però è di credibilità”, continua.

“Su questo forse non basterà neanche il giusto percorso partecipato voluto dal governo. I cittadini non si fidano delle proprie istituzioni, soprattutto su questi temi. Dalla crisi dei rifiuti in Campania in poi sui temi ambientali qualcosa si è rotto, da quel momento la diffidenza verso qualsiasi tipo di impianto è accresciuta enormemente.

Sicuramente molti hanno soffiato sul fuoco. Tuttavia in Italia si ha difficoltà a costruire un impianto di compostaggio, figuriamoci un sito per i rifiuti nucleari. La politica e i partiti nei decenni hanno dato vita ad uno spettacolo indecente. Basta leggere le recenti dichiarazioni di Salvini per comprendere il livello.

Questi sono i risultati: il deposito unico serve ma non sarà facile”, conclude.

Roma, 8 gennaio 2021