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Ambiente: “Basta merda in mare” appello al Ministro Costa per la depurazione delle acque

“In Italia un terzo degli scarichi urbani e industriali va a finire direttamente nei fiumi o nel mare senza alcuna depurazione.

Su questo incredibile dato abbiamo lanciato in queste ore la campagna ‘Basta merda in mare‘ per chiedere con urgenza al Ministro dell’ambiente Sergio Costa che tutta l’Italia sia dotata di un sistema di raccolta, trattamento e scarico delle acque reflue in linea con la Direttiva europea 91/271/CEE”, afferma Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali Italiani.

“Ancora oggi il 30% dei comuni su tutto il territorio nazionale è senza un sistema di depurazione degno di questo nome con serie conseguenze sia sull’ambiente che sulla salute dei cittadini soggetti a infezioni e malattie anche molto gravi. Dal 2004 la Commissione europea ha avviato contro il nostro Paese ben quattro procedure di infrazione”, continua. “Le irregolarità sono costate agli ignari cittadini italiani già 124 milioni di euro pagati alla Commissione europea.

La campagna Radicale ‘Basta merda in mare’ ha un duplice obiettivo: quello di informare i cittadini su quanto sta accadendo e di avanzare proposte per superare una problematica ambientale grave soprattutto per un Paese a vocazione turistica come il nostro. 

Su questo argomento c’è una mancanza di trasparenza totale, la campagna punta a fare chiarezza, attraverso dei dati ufficiali che abbiamo fatto fatica a trovare e a mettere insieme. Azioni di trasparenza e di conoscenza che avrebbe dovuto mettere in campo il Commissario unico per la Depurazione, Maurizio Giugni, attraverso il portale Commissario unico depurazioni e che invece sono indisponibili.

Al ministro Costa proponiamo anche un pacchetto di azioni concrete per raggiungere l’obiettivo tra cui l’utilizzo di parte del Recovery Fund per portare a compimento i lavori. È ora di intervenire, lo chiediamo al ministro e a tutti i cittadini che vorranno firmare l’appello”, conclude. 

Roma, 4 gennaio 2021