Giunge al quinto giorno lo sciopero della fame del Presidente di Radicali Italiani Igor Boni, per dire no alla scelta delle date del 20 e 21 settembre per l’election day e all’accorpamento delle elezioni al referendum costituzionale. Da ieri si sono uniti a questa protesta nonviolenta Simone Sapienza (Presidente di Radicali Roma) e i militanti Emanuela Zamparelli, Francesco Pileggi, Filippo Ceragioli e Beatrice Pizzini.
“Nessuno all’interno dei partiti di maggioranza, del Governo e delle opposizioni di destra si rende conto della violazione dei principi democratici in atto? Quanto accade è gravissimo: sono indette elezioni che, nei fatti, precludono la partecipazione delle forze politiche che non godono dell’esenzione dalla raccolta delle sottoscrizioni degli elettori, operazione che è impensabile in agosto e con le attuali misure di contenimento del virus. Firme che, oltretutto, si raccolgono ancora come mezzo secolo fa, senza l’ausilio delle nuove tecnologie e con la previsione di autenticatori, indisponibili in quel periodo” dichiara Boni.
“Accorpare le elezioni al referendum costituzionale è altrettanto grave. Il dibattito approfondito che potrebbe fornire ai cittadini gli strumenti per rispondere al quesito in modo consapevole, dopo tanta demagogia, sarà inghiottito da una campagna elettorale per altro difficile, perché in piena estate. La prima nella storia repubblicana. Insieme a rappresentanti di +Europa e Europa Verde abbiamo scritto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per segnalare queste violazioni. Speriamo in un suo cenno di riscontro, in un suo intervento, affinché cessi la distruzione sistematica dello stato di diritto. Lottiamo con la nonviolenza per riconquistare il rispetto dei diritti politici dei cittadini italiani”.
18 giugno 2020