“Il rigurgito proibizionista sulle droghe, lanciato da oltre un anno da Salvini e amici, ora ingloba anche la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e il compagno socialista Riccardo Nencini. Trenta anni fa Craxi lanciò la sua guerra alla droga senza ottenere altro che riempire le carceri di disperati e aumentare gli introiti delle mafie.
Oggi anche questo Governo vuole ripercorrere gli errori drammatici di allora, che solo grazie al referendum radicale del 1993 furono tamponati. Troviamo incredibile che, dopo mezzo secolo di fallimenti del proibizionismo, la risposta della politica possa essere di nuovo più carcere; per di più in un Paese dove il sistema di detenzione già scoppia. Le mafie ringraziano, perché con le droghe proibite fanno affari multimiliardari di euro. Occorre guardare in faccia al fenomeno droga con laicità e razionalità, smettendo di reiterare scelte suicide.
Occorre legalizzare la cannabis per ogni uso e prendere atto del totale fallimento del proibizionismo sulle droghe pesanti.
Chiediamo alla ministra Lamorgese un incontro urgente per presentargli i dati sui danni del proibizionismo, dati che evidentemente non conosce affatto” dichiarano Massimiliano Iervolino, Giulia Crivellini e Igor Boni, Segretario, Tesoriera e Presidente di Radicali Italiani.
20 febbraio 2020