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Eutanasia: solidarietà a Emilio Coveri di Exit, il suo caso è nuova occasione di conquista di libertà

MENTRE LA NUOVA ZELANDA LEGALIZZA L’EUTANASIA IN ITALIA SI RINVIA A GIUDIZIO CHI FORNISCE INFORMAZIONI PER ANDARE IN SVIZZERA


Emilio Coveri, Presidente di Exit Italia, che a luglio scorso aveva ricevuto l’avviso di garanzia dalla Procura di Catania che indagava sul suicidio assistito avvenuto in una clinica svizzera, dell’insegnante di Paternò Alessandra Giordano, ha ricevuto la richiesta di rinvio a giudizio con l’accusa di istigazione al suicidio. Una decisione del parlamento favorevole all’eutanasia è richiesta dal 93% degli italiani (fonte Swg).

Dichiarazione di Igor Boni (Presidente di Radicali Italiani):”La vicenda di Emilio Coveri richiama la battaglia straordinaria di Marco Cappato e di Dj Fabo. Mentre proprio oggi la Nuova Zelanda legalizza l’eutanasia per legge il nostro Parlamento non procede nella discussione del progetto di legge di iniziativa popolare che abbiamo contribuito a presentare con la firma di oltre 60.000 cittadini italiani e la giustizia di questo paese rinvia a giudizio chi fornisce informazioni per andare in Svizzera a cessare le proprie insopportabili sofferenze.Porgo la nostra solidarietà e il nostro sostegno a Emilio Coveri e ad Exit-Italia, con la promessa a lui e a tutti gli Italiani che continueremo a batterci per la legalizzazione dell’eutanasia e del suicidio assistito. Certamente questo caso giudiziario sarà un ulteriore strumento di azione politica e civile, per conquistare finalmente in Italia una buona legge sul fine vita e per ribadire che occorre giungere alla piena autodeterminazione delle persone, fino alla fine”.


14 novembre 2019