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Visita al Carcere di Lecce Borgo San Nicola

trentacinque anni dall’arresto di Enzo Tortora, avvenuto il 17 giugno 1983, ci ritroviamo quotidianamente dinnanzi a una spaventosa crisi dei principi dello stato di diritto.

La relazione del Garante nazionale dei detenuti presentata venerdì scorso a Roma conferma le criticità delle nostre carceri su cui grava la mancata attuazione della tanto attesa riforma dell’ordinamento penitenziario, mentre le parole pronunciate dal Guardasigilli non lasciano ben sperare su come il nuovo governo intenda esercitare la delega sulla riforma penitenziaria in scadenza ad agosto.

Per non dimenticare Enzo Tortora e la battaglia per la giustizia giusta, Radicali Italiani ha indetto una mobilitazione che porterà a visitare nell’arco di una settimana 40 istituti penitenziari, cui ha aderito anche l’associazione Radicali Salento – Diritto e libertà: nell’ambito della mobilitazione, è stata effettuata una visita al carcere di Lecce cui hanno partecipato Irene Abigail Piccinini, membro del Comitato nazionale di Radicali Italiani e dell’Associazione Radicali Salento – Diritto e Libertà, l’Assessora ai Diritti Civili del Comune di Lecce, Silvia Miglietta, e la Garante dei detenuti del Comune di Lecce, Maria Mancarella.

La delegazione si è trattenuta a lungo, parlando con la direttrice Rita Russo e il vicedirettore Giuseppe Renna, con il comandante della polizia penitenziaria Riccardo Secci, con numerosi agenti e detenuti.

I problemi di organico della polizia penitenziaria sono rimasti inalterati dall’ultima visita effettuata dall’Associazione Radicali Salento nell’ottobre 2017, così come l’età media elevata degli agenti (over 50). Il carcere di Lecce ha una bassa percentuale di detenuti stranieri, intorno al 20%, e il sistema delle celle aperte contribuisce a mantenere basso il livello di conflittualità.

Si rileva come l’adeguamento degli stipendi dei detenuti lavoratori voluto dal passato governo non è stato accompagnato da un corrispondente aumento dello stanziamento, per cui il numero di detenuti che possono lavorare si è quasi dimezzato; per non penalizzare i detenuti, si opera una rotazione più frequente.

La delegazione ha visitato il reparto con i detenuti tossicodipendenti in trattamento metadonico. Al momento, nel reparto i detenuti in trattamento per dipendenze sono 50 nel reparto, più altri 21 in altri reparti (71 totali).

In totale, i detenuti che richiedono assistenza a livello psicologico per varie problematiche, oltre a quelle in trattamento metadonico, sono però più di 200, mentre al momento è rimasto solo uno psicologo dell’ASL in servizio in carcere che non può garantire la continuità assistenziale per un numero così alto di persone. Altri psicologi e psichiatri lavorano presso il reparto psichiatrico aperto dallo scorso settembre, ma si occupano solo delle persone ristrette in quel reparto.

Irene Abigail Piccinini, membro del Comitato nazionale di Radicali Italiani e dell’Associazione Radicali Salento – Diritto e Libertà, dichiara: «È stato particolarmente significativo, nel commemorare Enzo Tortora e la storica battaglia radicale per la giustizia giusta e per il rispetto dei diritti dei detenuti, andare nel carcere di Lecce insieme all’Assessora Silvia Miglietta e alla garante dei detenuti Maria Mancarella, con cui abbiamo instaurato una bella e proficua collaborazione. L’attenzione costante che l’amministrazione comunale di Lecce, anche con la recente nomina della garante, dimostra per il carcere e per le condizioni di chi ci lavora e ci vive è particolarmente importante.

Come radicali, sappiamo che per rafforzare la sicurezza dei cittadini e la coesione sociale è indispensabile tutelare i diritti di tutti, a cominciare da quelli di chi è in maggiore difficoltà a farli valere, come chi si trova privato della libertà personale. Le condizioni di vita nelle carceri sono determinanti anche per la finalità rieducativa della pena, perché nessun percorso riabilitativo è possibile in condizioni di vita degradanti e prive di dignità.

Pur con molte criticità, dovute alla carenza di organico del personale di polizia penitenziaria e, sul fronte dell’assistenza sanitaria, in particolare per quanto riguarda l’assistenza psicologica dei detenuti, l’amministrazione penitenziaria e tutti gli operatori sono impegnati per contenere i disagi dei detenuti. Fortunatamente, il sistema delle celle aperte contribuisce a mantenere basso il livello di conflittualità, favorendo la socialità e il percorso riabilitativo.

Come radicali salentini, continueremo a mantenere alta la nostra attenzione sulle carceri, in un momento in cui a livello politico si sentono dichiarazioni che mirano solo ad aumentare in modo immotivato l’allarme sociale e il senso di insicurezza dei cittadini a fronte di una diminuzione dei reati. Continuiamo a ritenere che vadano aumentate le misure alternative al carcere, così come l’aumento delle risorse per il lavoro dei detenuti: tutte le misure che favoriscono il percorso riabilitativo e il reinserimento sociale vanno a beneficio non solo del singolo detenuto ma dell’intera società.»

“La visita nella casa circondariale di borgo San Nicola è stata molto proficua perché inserita in uno scambio continuo che da mesi l’amministrazione comunale ha instaurato con il carcere  – dichiara l’assessore Silvia Miglietta –  Siamo impegnati costantemente nell’attuazione di quanto previsto dal protocollo che abbiamo sottoscritto con la casa circondariale. Oggi la nostra attenzione si è concentrata sulle condizioni di vita dei detenuti e delle detenute: Seppure in presenza di gravi carenze di organico, evidenziate dal comandante, di alcuni spazi sovraffollati a causa dell’alto numero di presenze di detenuti, a Lecce si ricava complessivamente un’impressione di ordine e compostezza, dovuto allo straordinario lavoro svolto da tutti gli operatori presenti: polizia penitenziaria, medici, infermieri, psicologi, volontari”.

Assessore Diritti civili, pari opportunità e volontariato; Politiche giovanili, politiche attive del lavoro; Tutela degli animali, tutela della salute, gestione e programmazione servizi sanitari  – Comune di Lecce

Maria Mancarella, Garante dei diritti dei detenuti e delle persone private della libertà personale della Città di Lecce, dichiara:

“Ho partecipato in quanto Garante dei diritti dei detenuti alla vista nella Casa Circondariale di Borgo San Nicola voluta da Radicali italiani.

Ritengo che il rispetto della dignità della persona in carcere sia in qualche modo il termometro di come le istituzioni considerano i diritti di tutti: penso infatti che la tutela dei diritti degli ultimi sia importante non solo per chi è ‘dentro’ ma anche per chi è ‘fuori’,  a garanzia dei diritti di tutti i cittadini.

Sono agli inizi del mio mandato e l’incontro con i detenuti, ma anche quello con le persone che vi lavorano, è un passaggio particolarmente importante per avviare quel processo di conoscenza della realtà carceraria di Borgo San Nicola che mi consentirà di comprenderne le esigenze per meglio svolgere il mio compito di vigilare sulle condizioni di vita delle persone private della libertà personale.

Ho già ricevuto le prime richieste di colloquio da parte di alcuni detenuti e con essi inizierà una delle attività più significative che contraddistinguono il compito del Garante, che mi impegnerò a svolgere con responsabilità e profondo rispetto per tutti.”