Comitato di Radicali italiani: la mozione approvata

Mozione generale

Il Comitato Nazionale di Radicali italiani, riunitosi a Roma dal 5 al 7 luglio 2013, udite le relazioni del segretario e del tesoriere, le approva.

Il Comitato, di fronte allo scandaloso primato dell’Italia per condanne da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo, a partire dalle condizioni della giustizia e dalla violazione dei diritti civili e politici dei cittadini, denuncia:

  • la colpevole inerzia delle massime istituzioni politiche e giudiziarie rispetto al permanere del carattere criminale dello Stato italiano, avuto riguardo sia alla legalità internazionale che alla stessa Costituzione;
  • l’opera attiva messa in atto per nascondere al popolo italiano, nonostante gli obblighi di legge e gli ordini delle Autorità, ogni conoscenza e dibattito sulle soluzioni per uscire dall’illegalità antidemocratica di Stato, a partire dalla proposta radicale di Amnistia per la Repubblica.

Il Comitato considera la nomina di Emma Bonino a Ministro degli esteri non solo come un riconoscimento alla storia del Partito radicale, all’urgenza delle sue lotte e ai meriti e capacita della militante radicale dei diritti umani, ma anche come occasione per rilanciare gli obiettivi transnazionali della vita del diritto per il diritto alla vita, a partire dal federalismo europeo del Manifesto di Ventotene, modello globale per la costruzione della pace nella giustizia e democrazia. 

Il Comitato individua come impegno prioritario del Movimento la raccolta del numero minimo di sottoscrizioni per la presentazione dei 12 referendum per la radicale riforma della giustizia e delle libertà civili, delle politiche su immigrazione e droga, dei finanziamenti alla politica e alle religioni, proseguendo l’impegno sulla proposta di legge di iniziativa popolare dell’associazione Luca Coscioni sull’eutanasia legale;

invita a contribuire alla campagna referendaria tutti coloro che in questi anni hanno sostenuto la battaglia per l’amnistia guidata da Marco Pannella, considerando che 10 quesiti referendari su 12 vanno nella direzione di quella grande riforma della giustizia e della politica criminale che ha nell’amnistia il suo presupposto strutturale;

saluta la partecipazione ai propri lavori degli esponenti delle forze politiche che hanno annunciato il loro concreto sostegno ad alcuni dei 12 referendum – da Marco Furfaro, che ha parlato di un impegno di 100 mila firme di Sinistra ecologia e libertà su cinque referendum, a Rosa Rinaldi che ha comunicato la mobilitazione di Rifondazione comunista su cinque quesiti a Marco Pacciotti, portatore dell’adesione del Forum immigrazione del Partito democratico ai due quesiti in materia, sino a Valerio Spigarelli, presidente dell’Unione camere penali e Giorgio Raspa dell’Unione buddista italiana, ricordando l’adesione sin da subito del Partito socialista italiano come ricordato dal messaggio del segretario Riccardo Nencini;

apprezza sottolinea l’importanza delle dichiarazioni a sostegno dei referendum, in particolare quelli per la giustizia giusta, di autorevoli esponenti del Popolo della libertà, da Angelino Alfano  a Francesco Nitto Palma a Renato Brunetta, auspicando che la partecipazione alla raccolta firme già avviata dai singoli possa tramutarsi in una adesione piena di quell’area politica al progetto referendario;

prende atto della solitudine radicale, come già accaduto in occasione dei precedenti referendum del 1978, del 1993 e del 2000, nella campagna per l’abrogazione del finanziamento pubblico dei partiti e si rivolge a chi ha sinora espresso analoghe posizioni, come il Movimento 5 stelle o Matteo Renzi, affinché divengano anch’essi protagonisti della lotta referendaria.

Il Comitato considera determinante per l’esito della campagna referendaria l’ottenimento di condizioni minime di praticabilità del campo democratico, a partire dall’informazione da fornire ai Consiglieri e ai dipendenti di Comuni e Provincie, ai cancellieri dei Tribunali, ai segretari delle Procure della Repubblica, ai giudici di pace e ai notai, della possibilità di autenticare le sottoscrizioni dei cittadini.

Preso atto di come le Istituzioni non garantiscano un adeguato servizio pubblico di autenticazione delle firme dei cittadini, impedendo limitando in molte città la raccolta delle 500 mila firme necessarie per i referendum, il Comitato rivolge al Ministro degli Interni Alfano, nonché al Ministro di giustizia per gli aspetti di sua competenza, la richiesta di:

  • di fornire indicazioni precise a Comuni, Province, Tribunali, giudice di pace e notai circa la necessità di garantire un adeguato servizio di autenticazione delle sottoscrizioni, anche in luoghi pubblici;
  • di avvisare tutti i funzionari competenti e gli amministratori locali della possibilità di offrire il servizio di autenticazione e di sensibilizzarli, nelle forme ritenute più efficaci, affinché si rendano prontamente disponibili ad eseguire, ove richiesto anche all’esterno delle proprie sedi di lavoro, le autenticazioni delle sottoscrizioni dei cittadini;
  • di formare un Albo degli autenticatori a cui i promotori di iniziative popolari possano attingere, così da permettere l’espletamento dell’onere della sottoscrizione;
  • di sollecitare i Comuni ad informare la cittadinanza delle iniziative popolari e referendarie in corso e dare risalto agli uffici dove i cittadini possono firmare, ad esempio creando una pagina dedicata e un link ad essa sulle homepage dei propri siti istituzionali.

Chiede altresì

  • ai responsabili della Concessionaria di Servizio pubblico radiotelevisivo di dare conoscenza, anche mediante i telegiornali, ai potenziali autenticatori di questa loro facoltà e agli italiani della possibilità di sottoscrivere presso le segreterie comunali;
  • alla Commissione parlamentare di vigilanza Rai e all’Autorità garante per le comunicazioni di vigilare affinché siano adeguatamente diffuse le notizie riguardanti i referendum e approfondite le tematiche che maggiormente sono state escluse in questi anni dal dibattito pubblico.

Individua nella nonviolenza lo strumento più efficace per affermare legalità e democrazia, per ottenere che il potere e i poteri rispettino le leggi alle quali dovrebbero essere sottoposti. Ringrazia dunque tutte le persone che – con Marco Pannella, Rita Bernardini, Irene Testa e decine di migliaia di cittadini, in particolare detenuti e loro parenti- hanno finora dato vita a un satyagraha con l’obiettivo di interrompere la flagranza criminale dello Stato, iniziativa cui va ascritta la maggiore consapevolezza nella classe dirigente circa l’intollerabilità della condizione delle nostre carceri, testimoniata dalle dichiarazioni del Ministro Cancellieri nonché dalla parziale modifica della legge ex Cirielli.

Auspica che ciascun iscritto militante radicale, così come della campagna referendaria, possa concepire, proporre e mettere in opera azioni nonviolente di non collaborazione e disobbedienza civile volte ed atte all’affermazione della legalità. Chiede agli organi dirigenti di esplorare la possibilità di interrompere l’attentato in corso contro i diritti civili e politici dei cittadini anche attraverso forme di disobbedienza telematica, verificando la disponibilità di “hacker” e di persone in grado di entrare nei sistemi informatici dello Stato e delle sue articolazioni per raccogliere e/o pubblicare informazioni.

Il Comitato ringrazia gli 807 iscritti e i 269 sostenitori che, con il loro contributo, hanno consentito al Movimento di operare fino ad oggi. Perché il Movimento possa assicurare e rilanciare il suo impegno nella campagna referendaria, è necessario un impegno straordinario dei dirigenti, dei militanti, degli iscritti tutti, perché sia raggiunto nelle prossime settimane l’obiettivo minimo, e non conclusivo, di ulteriori cinquantamila euro di autofinanziamento, in modo da poter predisporre l’invio dei moduli referendari ai Comuni che ancora ne sono sprovvisti; la stampa e la distribuzione ai militanti referendari di materiale utile alla raccolta firme; la realizzazione e pubblicizzazione dei punti di raccolta; le collaborazioni necessarie al coordinamento della campagna.

Il Comitato nazionale si appella a tutti coloro che, come soggetti politici organizzati o a titolo individuale, hanno manifestato la loro adesione e il loro sostegno ai quesiti referendari, affinché si dia vita dal 18 al 21 luglio ai primi Referendum Days, giornate straordinarie di mobilitazione con centinaia di postazione per consentire ai cittadini di firmare le 12 proposte referendarie.

Il Comitato ringrazia, infine, l’avv. Filomena Gallo per aver permesso la presentazione, a nome di Radicali italiani, del Partito radicale e di Nessuno tocchi caino, di un intervento amicus curiae nei procedimenti aperti contro lo Stato italiano presso la Corte europea dei diritti dell’uomo a causa della violazione della Convenzione per atti di tortura nei confronti del detenuto Saba e dei fatti accaduti alla scuola Diaz in occasione del G8 di Genova.