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Comitato Nazionale di Radicali Italiani: la mozione generale approvata

Di seguito il testo integrale della mozione generale approvata dal Comitato Nazionale.

Mozione Generale
e mozioni particolari

Il Comitato Nazionale di Radicali italiani, riunitosi a Roma dal al 3 febbraio 2013, udite le relazioni del segretario e del tesoriere, le approva.

Considerato che le elezioni politiche e regionali del 24 e 25 febbraio si terranno, come puntualmente documentato e denunciato in sede nazionale e internazionale, in condizioni antidemocratiche senza precedenti, contrassegnate dall’illegalitĂ  dell’intero procedimento elettorale nonchĂ© dall’annullamento dei diritti civili e politici dei cittadini per il periodo precedente alla campagna elettorale;

considerato il carattere fondamentale della lotta volta a contrastare la sempre piĂą strutturale negazione del diritto umano a libere elezioni, incardinata dal Movimento attraverso un primo coinvolgimento dell’Osce e del Consiglio d’Europa e la predisposizione e presentazione dei ricorsi alla Corte europea dei diritti dell’uomo rispetto alla cancellazione per cinque anni delle tribune politiche previste come obbligatorie dalle legge;

denuncia l’operazione di polizia di regime posta in essere dal Partito democratico che, sviluppando ed aggravando la strategia adottata in occasione delle elezioni del 2008, ha impedito qualsiasi alleanza politica ed elettorale sia a livello nazionale che nelle realtĂ  regionali lombarde e laziali, con motivazioni diverse ma ugualmente convergenti rispetto all’obiettivo di normalizzare o in alternativa sopprimere l’alteritĂ  radicale, massimamente realizzato con il veto di Zingaretti rispetto alla ricandidatura dei due consiglieri radicali uscenti che avevano fatto emergere l’utilizzo partitocratico dei fondi dei gruppi regionali;

individua nelle liste Amnistia Giustizia LibertĂ  l’unico progetto elettorale che pone come prioritĂ  l’uscita dello Stato italiano dalla condizione di fuorilegge rispetto ai diritti umani e ai fondamenti dello Stato di diritto e della democrazia, condizione confermata da ultimo dalla sentenza pilota della Corte di Strasburgo che condanna l’Italia per lo stato delle nostre carceri; 

ringrazia tutti i militanti che, pur in condizioni proibitive, hanno assicurato le loro energie ai fini della presentazione delle liste.

Il Comitato, in vista della rimanente fase della cosiddetta campagna elettorale, si appella alle realtĂ  sociali e alle personalitĂ  che in questi anni hanno manifestato appoggio agli obiettivi fatti propri dalle liste Amnistia Giustizia LibertĂ  affinchĂ© sostengano le iniziative che saranno assunte, anche in forma di eventuali nuclei organizzati, e impegna gli organi dirigenti ad assicurare ad esse il prioritario e massimo coinvolgimento del Movimento, nella prospettiva dell’approvazione da parte del prossimo Parlamento di un provvedimento di amnistia e indulto che faccia da precursore alla ripartenza del sistema giustizia.

Rivolge sin da ora agli elettori delle circoscrizioni in cui le liste AGL non saranno presenti, l’invito a prestare attenzione ai comportamenti con cui gli obiettivi alla base di quel progetto potranno meglio essere rafforzati. 

Impegna altresì gli organi dirigenti a proseguire nel coinvolgimento degli organismi internazionali perchĂ© si assumano la responsabilitĂ  del pieno esercizio delle funzioni che le convenzioni e i trattati attribuiscono loro, nonchĂ© a tradurre la documentazione sin qui prodotta in un ricorso alla Corte di Strasburgo relativo alle violazioni dei diritti umani degli italiani perpetrate in occasione dei prossimi appuntamenti elettorali, ivi compresa da ultimo la negazione del diritto di voto ai detenuti reclusi in regioni diverse da quelle di residenza. 

Il Comitato inoltre, nel ribadire la centralitĂ  per il Movimento della lotta per restituire valore al Diritto quale premessa per quelle riforme radicali da tempo individuate, impegna gli organi dirigenti

  • continuare l’attivazione delle giurisdizioni internazionali, aggiungendo ai ricorsi giĂ  depositati rispetto alla cancellazione delle tribune politiche e al “rischio Vesuvio” una serie di ricorsi aventi ad oggetto i piĂą gravi casi di tortura commessi dalle istituzioni della Repubblica nei confronti di cittadini giĂ  privati della loro libertĂ . Ringrazia calorosamente i giuristi che hanno messo a disposizione la loro professionalitĂ  a questi fini.
  • intervenire formalmente nel procedimento aperto contro l’Italia dal Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa per le trentennali condanne dovute all’irragionevole durata dei processi, nel contempo operando con tutte le realtĂ  territoriali per aprire in Italia varchi di conoscenza rispetto alle conseguenze umane ed economiche della bancarotta del sistema giustizia.

Il Comitato, in applicazione di quanto stabilito dall’XI Congresso di Radicali Italiani, da mandato agli organi dirigenti di predisporre per il periodo successivo alle elezioni quanto necessario per il rilancio di una strategia di riforme istituzionalieconomiche e sociali attraverso iniziative popolari a tutti i livelli, a partire dalla collaborazione con l’Associazione Luca Coscioni nella raccolta firme sulla proposta di legge per la legalizzazione dell’eutanasia, dal deposito in Corte di Cassazione dei quesiti referendari giĂ  predisposti al fine di ricercare le convergenze indispensabili per avviare la campagna, dalle battaglie per garantire il diritto alla veritĂ  sulla vita delle istituzioni e alla trasparenza degli enti locali.

Il Comitato, infine, considerato che da sempre la presentazione alle elezioni è stata per i Radicali occasione e strumento per far fare un salto di qualitĂ  alla lotta per l’alternativa liberale al regime italiano oltre che per creare forme di resistenza democratica al gioco elettorale truccato, ritiene utile che Radicali italiani, come fatto in passato, possa e debba continuare a rappresentare sede di dibattito, confronto e decisione per tale lotta di resistenza, ferma restando l’autonomia di ciascuno dei soggetti dell’area radicale.

Il Comitato riconosce la valenza politica del dibattito responsabilmente avviato sulle modalità e tempistiche con cui il Movimento è stato partecipe delle scelte elettorali relative alla presentazione della lista Amnistia Giustizia Libertà; ritiene quindi necessaria la prosecuzione di tale confronto successivamente alle scadenze elettorali, affinché il Movimento possa farsi forza dell’esperienza acquisita. 

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