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Campagna “Lasci o raddoppi?” – Lettera agli iscritti a Radicali italiani per il 2011

L’iniziativa radicale è minacciata da un legittimo impedimento: l’impossibilità di comunicare. Per continuare a batterci, per portare avanti o rilanciare le nostre campagne, ma anche per avviarne di nuove, occorre che tutti i compagni radicali siano raggiunti dallo stesso interrogativo: Lasci o Raddoppi?

Eccovi il testo della lettera che il Segretario Mario Staderini, il Tesoriere Michele De Lucia e il Presidente Silvio Viale hanno inviato ad ogni iscritto affinchè ognuno si impegni a trovare, entro la fine di luglio, un iscritto in più a Radicali italiani…

Cara compagna, caro compagno,
leggendo la grande scritta rossa stampata sulla busta, avrai pensato a un refuso, alla recente tornata referendaria, al quorum finalmente raggiunto, al “capace di tutto” e ai “buoni a nulla”. E invece… no, non si tratta di un errore di stampa, ma delle consapevolezza che le proposte radicali, la stessa esistenza dei radicali, è minata da un illegittimo impedimento. Più operiamo con le nostre iniziative per restituire alla politica la nobiltà che deve esserle propria, come strumento per migliorare la vita perseguendo il bene comune, più i nostri governanti (di turno), che quotidianamente dimostrano di non saperci governare, hanno bisogno di farci… sparire. Oggi un avversario politico che sia avvertito dal potere come un pericolo perché davvero alternativo, si fa fuori senza bisogno di ricorrere alla violenza fisica: basta imbavagliarlo, farlo sparire dai salotti televisivi e dai telegiornali e – oplà! – pian piano svanisce anche nei ricordi, mentre Berlusconi e Di Pietro, giusto per dirne due, assomigliano sempre più a foto sovraesposte. Questo è l’illegittimo impedimento: l’impossibilità di comunicare, di “mettersi in rete” con chi come noi è “pazzo di libertà” o semplicemente armato di ragionevolezza.

Questa volta ti scriviamo innanzitutto perché vogliamo e dobbiamo dirti… grazie. Grazie perché, con la tua iscrizione a Radicali italiani per il 2011, hai consentito di tenere viva la speranza  di costruire una alternativa laica e liberale alla partitocrazia e alla “Peste italiana” che ha corrotto tutto: istituzioni, economia, giustizia.

Per cambiare e migliorare davvero la vita nel nostro Paese occorre insistere, ed averne la forza. E allora abbiamo deciso di prendere “carta e penna” per dirti cosa vogliamo fare, per chiederti di resistere ancora una volta insieme, fissando un obiettivo possibile, ponendoti un quesito: lasci o raddoppi? Ti proponiamo di prenderti l’impegno, assieme a tutti noi 1.050 iscritti a Radicali italiani, di trovare un’altra persona che sia “radicale ma non lo sa”. Perché Radicali italiani possa continuare a battersi per le nostre idee, occorre che ciascuno di noi si impegni a trovare, entro la fine di luglio, un iscritto in più a Radicali italiani. Basterebbe che ogni iscritto riuscisse a portarne un altro, nuovo, per potere invece andare avanti, rilanciare le nostre campagne e avviarne di nuove. L’informazione ci osteggia proprio perché siamo vicini agli ultimi, a quelli che “non contano”, dai carcerati ai “tossici”, dagli immigrati ai “lavoratori senza lavori”, dagli “imprenditori che resistono” ai professionisti vessati dal fisco, attraversando tutte le classi, le età, i generi: Emma e Marco hanno sempre dimostrato come saremmo capaci di governare le urgenze del Paese e del mondo che cambia. Per questo ti proponiamo di raddoppiare! Per far conoscere quanto fa in Parlamento la delegazione radicale e per dare forza alle nostre lotte fuori dal Palazzo.

Perché almeno una delle persone che conosci dovrebbe farlo?

Perché Radicali Italiani si batte per una nuova legge elettorale maggioritaria, per difendere i diritti dei lavoratori ad avere uno stato sociale che dia sicurezza a tutti e non solo ai dipendenti delle grandi imprese, perché i maggiori contributi versati dalle donne per andare in pensione finanzino asili nido e scuole materne, perché l’ambiente venga rispettato ricorrendo alle nuove fonti di energia, perché i militari che si battono nelle missioni di pace non muoiano più a causa dell’uranio impoverito, perché i preti pedofili siano processati come qualunque altro presunto reo, perché la Chiesa si spogli del denaro dell’otto per mille e dei suoi privilegi miliardari (in euro), perché i contratti siano rispettati ed i termini di pagamento concordati siano certi evitando il fallimento di tanti imprenditori onesti, perché i carcerati possano riabilitarsi, perché i dittatori non ci impongano più trattati inutili e dannosi, perché gli animali siano protetti, perché la Rai-tv sia al servizio del pubblico, perché le donne non siano mai più discriminate, come i gay, le lesbiche bisessuali, i transessuali, l’individuo in quanto tale. Perché non ci sia più scandalo innanzi ad un “amore civile”. Poi ancora perché il debito pubblico non ci travolga, perché il mercato conosca la vera competizione, il vero merito, e non rappresenti il premio dato ai soliti “amici degli amici”. Perché un processo si svolga in pochi mesi, non in molti anni, perché finisca il latrocinio del finanziamento pubblico ai partiti, perché lo scandalo dell’evasione fiscale termini, perché i malati abbiano il diritto di scegliere come vivere morire, con dignità. Perché nessuno sia più costretto ad indossare una stella gialla. Perché il proibizionismo non distrugga altre vite.

Con le nostre proposte cerchiamo di governare le nuove emergenze sociali.

Il 20 maggio scorso abbiamo organizzato la Prima giornata nazionale dei contributi silenti e manifestato davanti alle sedi Inps di oltre 50 città. Il nome può sembrare “buffo”, ma “non c’è nulla da ridere”. Si tratta di quei contributi previdenziali che non sono sufficienti ad ottenere una pensione: un’iniziativa che riguarda milioni di precari e di liberi professionisti che sono iscritti alla Gestione separata dell’Inps, ma che domani riceveranno – se le riceveranno – pensioni da fame.

Sostenendo la mobilitazione per il Satyagraha condotto da Marco Pannella, che ha coinvolto già più di 15.000 cittadini affinché l’Italia «torni a potere in qualche misura essere considerata una democrazia», intendiamo affrontare la crisi della giustizia e l’emergenza del sovraffollamento delle carceri.

Per settembre vorremmo organizzare un grande evento che squarci finalmente il muro di silenzio  e di falsità sugli enormi costi sociali del proibizionismo e della legge Fini-Giovanardi, proprio ora che le più autorevoli personalità della politica, dell’economia e della cultura mondiale ne riconoscono il fallimento che avevamo denunciato per tempo. 

Grazie agli innovativi criteri di monitoraggio elaborati dal Centro d’ascolto dell’informazione radiotelevisiva, siamo ora in grado di attivare nuove iniziative politiche e legali per l’affermazione  del diritto a conoscere per deliberare. Sappiamo – come potrai ritrovare nella documentazione  pubblicata sul sito – che la nostra espulsione dai programmi di massimo ascolto è funzionale alla cancellazione dall’agenda televisiva, e quindi da quella politica, delle grandi questioni sociali cui cerchiamo di dare una risposta. La sfida è quella di coinvolgere quanti più italiani possibile nell’attivazione dei loro diritti, per consentire finalmente un confronto democratico sui temi che richiederebbero decisioni politiche e gravi scelte legislative.

Non mancano segnali incoraggianti: alle elezioni comunali di Milano, con l’elezione di Marco Cappato per la Lista Bonino-Pannella, dopo tanti anni i radicali sono tornati in Consiglio, riuscendo anche a vincere la battaglia sui cinque referendum locali. E a Torino è stato eletto consigliere  il presidente di Radicali italiani, Silvio Viale, candidato nella lista del PD. 

Con il raggiungimento del quorum agli ultimi referendum, obiettivo per il quale ci siamo spesi, il popolo italiano ha dato prova di non essere rassegnato a vedere i propri diritti sistematicamente sottratti dalle oligarchie e dai partiti.

Vogliamo tentare un salto di qualità nel nostro utilizzo di internet, per fare di Radicali Italiani una sorta di social-network di chi ha idee nuove e voglia organizzarsi per realizzarle.

Per questo è indispensabile partecipare, fare coming-out, coinvolgere amici, parenti, colleghi, che vivono i problemi sulla loro pelle, ma non conoscono le soluzioni che proponiamo. Una tessera può aiutarci a comporre il mosaico!

Sogni? Velleità? Presunzione? No. È semmai la consapevolezza di essere poveri di denaro ma ricchi di progetti. Il bavaglio possiamo iniziare a togliercelo solo insieme e se insieme remeremo, trovando non oltre la fine di luglio almeno un’altra persona che si iscriva a Radicali italiani, o l’equivalente in contributi. Dal momento che ci è impedito di rivolgerci agli italiani per far conoscere le nostre campagne e raccogliere i contributi necessari a condurle, dobbiamo intanto ripartire da noi stessi, bussando di porta in porta, facendoci forti di quelli e di quello che siamo. Radicali italiani vive solo del proprio autofinanziamento. Meglio sostenere e finanziare alla luce del sole un progetto chiaro, che gridare la propria frustrazione contro la “casta” miliardaria per poi finire a rivotarla immancabilmente!

Per far sapere chi siamo, invita le persone che contatti a leggere il dossier “La Peste italiana” pubblicato sul nostro sito (ne rimarrà sicuramente colpito) insieme alle altre documentazioni che riterrai più opportune. Perché la memoria di quanto accaduto in questi 60 anni è fondamentale per capire e superare il presente. Pensiamo alle mancate riforme, ai referendum traditi, all’enorme debito pubblico, un fatto quest’ultimo divenuto misfatto e che pesa su ogni italiano per oltre trentamila euro, neonati compresi.

La risposta ora sta a te. Lasci o raddoppi? Che ne pensi? Speri, vuoi che accada? Allora… all’opera, mettiamocela tutta! Puoi comunicarci già da oggi le iscrizioni da te raccolte o “indotte” scrivendo all’indirizzo lascioraddoppi@radicali.it o telefonando al nostro call-center allo 06-6826.

Ciao, un abbraccio e a presto!

Mario Staderini

Michele De Lucia 

Silvio Viale

P.s. Siccome sappiamo che “la virtù va incoraggiata”, i compagni che entro la fine di luglio avranno raccolto più iscrizioni e contributi (quindi non solo “uno”, ma anche “due”, “tre”, “tanti”…) saranno man mano intervistati, se lo vorranno, da Radio radicale, per raccontare la loro esperienza. E a fine anno, le cinque compagne e compagni che avranno raccolto più iscrizioni, saranno ospiti del Movimento al Congresso annuale ;-))

Infine, tutti gli iscritti, siano essi “storici” o “novelli”, che parteciperanno al prossimo Congresso annuale, riceveranno in dono un libro che narra la nostra storia da un angolo visuale totalmente inedito: i radicali raccontati dai rapporti di polizia.  Sarà una sorpresa anche per noi, da sempre abituati a “conoscere per deliberare”.

Attendiamo con forza, speranza, la tua scelta di raddoppiare assieme a noi.

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