Per affrontare il sovraffollamento agostano

Proposte minime di riduzione del danno da sovraffollamento carcerario

Si può fare qualcosa perché le persone detenute escano vive dalla galera e non finiscano a marcire nell’indifferenza di tutti? La redazione di Ristretti Orizzonti ha elaborato delle Proposte minime di riduzione del danno da sovraffollamento carcerario, sia per i detenuti che per le loro famiglie, indirizzate ai Provveditorati dell’Amministrazione penitenziaria, ai direttori delle carceri, ai magistrati di Sorveglianza:

  • apertura notturna dei blindi da giugno a settembre per favorire la ventilazione e il ricambio di aria nelle celle (come già avviene nel carcere di Torino, Verona, più di recente Padova Reclusione e in molti altri istituti);
  • apertura delle celle nel corso di tutta la giornata con libero accesso alle docce;
  • autorizzazione all’acquisto di frigoriferi per conservare i generi alimentari (tipo frigobar), da installare all’interno delle celle (come già avviene nella Casa di reclusione di Padova e nella Casa circondariale di Trieste);
  • autorizzazione all’acquisto di piccoli ventilatori elettrici da tenere in cella;
  • predisposizione delle sale colloqui con ventilatori in numero sufficiente per rendere sopportabile alle famiglie, e soprattutto ai bambini, la permanenza in tali aree;
  • utilizzo più ampio possibile dell’area verde per i colloqui;
  • concessione dell’aria estiva: un’ora aggiuntiva di passeggi dalle 17:00 alle 18:00;
  • aumento delle ore di attività sportive (campo e palestra)
  • accesso del volontariato nelle carceri almeno fino alle 18

Piccole proposte per non distruggere anche le famiglie, oltre che le persone detenute

  • in considerazione del sovraffollamento in strutture, pensate e attrezzate per ospitare meno della metà dei detenuti presenti, per cercare di “salvare” almeno le famiglie sarebbe opportuno portare a otto le ore mensili previste per i colloqui;
  • dovrebbero essere migliorati i locali adibiti ai colloqui, e in particolare all’attesa dei colloqui, anche venendo incontro alle esigenze che possono avere i famigliari anziani o i bambini piccoli, oggi costretti spesso a restare ore in attesa senza un riparo (servirebbero strutture provviste di servizi igienici);
  • dovrebbero essere concessi con maggior rapidità i colloqui con le terze persone
  • dovrebbero essere concesse a tutti i detenuti due telefonate supplementari, in considerazione delle condizioni disumane in cui stanno vivendo: E forse telefonare più liberamente ai propri cari, mantenere contatti più stretti quando si sta male e si sente il bisogno del calore della famiglia, ma anche quando a star male è un famigliare, potrebbe davvero costituire una forma di prevenzione dei suicidi;
  • dovrebbero essere rese più chiare le regole che riguardano il rapporto dei famigliari con la persona detenuta, uniformando per esempio le liste di quello che è consentito spedire o consegnare a colloquio, che dovrebbero essere più ampie possibile