La disobbedienza è civile

Come risvegliare la passione, aprire il dibattito, conquistare un diritto, nell’epoca della crisi politica


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Quella della disobbedienza civile è la storia ultracentenaria e più che mai attuale della conquista politica e sociale di spazi di libertà. È la storia di uno dei più potenti strumenti di informazione pubblica.

In un’epoca di rivoluzione digitale, di bombardamento informativo e di sfiducia per la politica tradizionale, strumenti come la disobbedienza civile, unita ai ricorsi strategici nei tribunali, ritrovano la loro efficacia e modernità perché fanno emergere le storie personali, il “dare corpo” alle proprie idee, l’incarnazione e non solo la rappresentazione didascalica dei propri giudizi.

Per le battaglie civili e le sfide di domani potrebbe essere tra le più importanti forme di lotta. Uno strumento in grado di scardinare la realtà, aprire un dibattito nelle coscienze, anche dei cittadini più distratti, emozionare, e rispondere ad un racconto conservatore che ci vorrebbe assediati da mille vecchie e nuove paure.


Giulia Crivellini (Milano 1988), avvocata, attivista e dirigente politica radicale. Studiosa di diritto e appassionata di diritti, è protagonista di numerosi contenziosi strategici nei tribunali italiani. Dai temi sollevati dalle ordinanze proibizioniste in materia di lavoro sessuale, alle procedure relative all’autodeterminazione delle donne ricorse all’interruzione volontaria di gravidanza, fino all’istituzione della banca dati nazionale dei testamenti biologici.Attualmente è tesoriera di Radicali Italiani e membro di Giunta dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica. Prefazione di Lorenzo Strik Lievers.