27 Aprile 2021 @ 12:00 – 17:00
Walter De Benedetto ha 49 anni e dal 2011 allevia con la cannabis terapeutica i dolori atroci dell’artrite reumatoide, patologia di cui soffre fin dall’adolescenza.
Oggi Walter è rinviato a giudizio con l’accusa coltivazione di stupefacente ai fini di spaccio e il 27 aprile si terrà l’udienza conclusiva del suo processo.
Martedì 27 aprile alle 12:00 – ora di avvio dell’udienza – saremo davanti ai tribunali con i nostri annaffiatoi, perché “criminale è la legge”.
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Anche se in possesso di ricetta medica, in questi anni Walter non ha ricevuto dal servizio sanitario l’adeguato quantitativo di farmaco utile alla gestione della sua malattia. Per far fronte alla cronica carenza di cannabis medica e per garantire continuità alla sua cura, ha deciso, assumendosene la responsabilità, di coltivare autonomamente la cannabis necessaria per la sua terapia.
Oggi Walter è rinviato a giudizio con l’accusa coltivazione di stupefacente ai fini di spaccio e il 27 aprile si terrà l’udienza conclusiva del suo processo.
La storia di Walter è l’esempio di come la legge in Italia costringa i tribunali a processare malati che coltivano il proprio farmaco e consumatori che decidono di non acquistare cannabis al mercato nero. Depenalizzare l’auto coltivazione, in linea con quanto già stabilito dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione nel dicembre 2019, sarebbe un primo passo per liberare le forze dell’ordine e la magistratura da inutili procedimenti.
L’unica occasione concreta che abbiamo in questa Legislatura per fare un passo in avanti su questo tema è che si concluda l’iter di discussione, avviato in Commissione Giustizia della Camera, della proposta di legge a prima firma dell’on. Riccardo Magi per l’introduzione di pene di più lieve entità e per decriminalizzare la condotta della coltivazione domestica. È necessario continuare a tenere vivo il dibattito!
Chiediamo alle associazioni, ai partiti, agli imprenditori, ai malati, ai coltivatori e a tutti i cittadini, di essere al fianco di Walter, in manifestazione statica fuori dai palazzi di giustizia di tante città durante il corso del suo processo.
Martedì 27 aprile alle 12:00 – ora di avvio dell’udienza – saremo davanti ai tribunali con i nostri annaffiatoi, perché “criminale è la legge”.