“Occorre ristabilire e riaffermare diritti costituzionali e trattati internazionali contro chi soffia sul
fuoco ogni giorno: tutti i cittadini dovrebbero essere conoscenza delle perplessità evidenziate
da Mattarella sui decreti sicurezza, per questo chiediamo al Presidente di ribadirle nel discorso
di fine anno, quando entrerà nelle case di milioni di loro. Continueremo a chiederlo anche di fronte
a Montecitorio, il 28 dicembre alle ore 17”. A dichiararlo il segretario di Radicali Italiani
Massimiliano Iervolino durante la conferenza stampa che si è tenuta oggi presso la sala stampa
della Camera, in occasione della quale è stata presentata la campagna “Signor Presidente”, lettera
aperta rivolta al Presidente Sergio Mattarella, con cui si chiede alla più alta carica dello Stato di
richiamare le valutazioni già espresse sui “decreti sicurezza” e di evidenziare la necessità di
tutelare i diritti inviolabili di ogni persona nel quadro degli accordi con la Libia nell’ambito del
tradizionale discorso di fine anno e in un messaggio alle camere.
“È inaccettabile che si continui a non mettere mano ai decreti sicurezza” afferma Riccardo Magi,
deputato di Radicali Italiani. “Il Presidente ha voluto mandare un messaggio chiaro alle altre alte
cariche dello Stato, ormai mesi fa, ma finora non vi è stata la volontà politica necessaria a
incardinare dei provvedimenti che apportassero le dovute modifiche. Sugli accordi con la
Libia, inoltre, la via della discussione per una revisione parziale del memorandum è illusoria: le
condizioni sono tali per cui non c’è nulla da ritoccare, resterebbe comunque gravemente lesivo
della nostra costituzione e delle convenzioni internazionali”.
“I decreti sicurezza non solo non hanno rispetto dei diritti umani e civili: si tratta di
normative irrazionali, che hanno ripercussioni gravi sul territorio e fabbricano
insicurezza, impedendo a chi fa accoglienza di creare le condizioni necessarie per
l’inclusione” aggiunge Alessandro Capriccioli, consigliere della Regione Lazio. Mentre sul
memorandum Italia-Libia interviene Michele Usuelli, consigliere della Regione Lombardia:
“Quello che sta avvenendo è inaccettabile, per questo abbiamo deciso di rivolgerci
direttamente al Presidente della Repubblica: gli italiani devono conoscere la verità, ciò che sta avvenendo in Libia è terribile, le violazioni dei diritti umani sono sistematiche e gravissime”.
Il supporto alla campagna delle organizzazioni non governative: “Decreti sicurezza rendono reale il mondo orribile a lungo evocato”
Presenti alla conferenza anche rappresentanti delle organizzazioni Open Arms e Mediterranea-
Saving Humans, tra i firmatari della lettera a Mattarella.
“Le parole del Presidente ci hanno fatto supporre che vi sarebbe stato un cambio di
direzione rapido, invece siamo ancora in alto mare. I decreti sicurezza, così come il
memorandum Italia-Libia, comportano conseguenze gravi per la vita delle persone, è
necessario ristabilire subito la tutela dei diritti, sul territorio italiano e in mare. I
cittadini devono sapere, a rischio sono i diritti, diritti che appartengono a ogni persona”,
afferma Riccardo Gatti, capo missione di Open Arms.
“Questo paese non recupererà la dignità fino a quando saranno in vigore i decreti
sicurezza e sarà in piedi il memorandum Italia-Libia” continua Alessandra Sciurba,
portavoce di Mediterranea-Saving Humans. “Gli effetti dei due decreti promuovono la
realizzazione del mondo orribile che è stato a lungo evocato, perché causano irregolarità
e, di conseguenza, insicurezza”.
13 gennaio 2020