Liberare energie, partecipazione e diritti per immaginare il futuro.
Ogni volta che saremo capaci di rispondere con più opportunità e diritti alla domanda di sicurezza e legalità dei nostri quartieri, avremo acceso il desiderio dei cittadini per la democrazia.
Nel 2021 andranno al voto oltre 1000 comuni italiani, tra cui alcune delle città più importanti: Roma, Milano, Torino, Bologna e Napoli.
Queste città, insieme alle altre Città metropolitane, si troveranno – per la seconda volta dopo l’approvazione della riforma Del Rio – a eleggere non solo il proprio sindaco ma anche, per via indiretta, il sindaco della Città metropolitana. Attualmente però le Città metropolitane sono enti amministrativi senza autonomia finanziaria, senza competenze e senza legittimità democratica e soffrono di un assetto istituzionale che non consente loro di rispondere con efficacia ed efficienza ai tanti bisogni dei cittadini.
Proprio le nostre città sono i luoghi dove conflitti, ricerca di benessere e sicurezza sociale vivono una dimensione umana e prossima ai cittadini. Da motori di sviluppo economico ed emancipazione sociale si sono trasformate in luoghi di emarginazione, precarietà ed esclusione, anche a causa delle diverse crisi economiche e della crisi sanitaria causata ora dalla pandemia.
È da qui che occorre partire per affrontare le sfide più grandi del nostro tempo, per mitigare le ripercussioni negative della pandemia, per ripensare ai rapporti tra amministrazione locale e cittadini e tra spazio pubblico e personale, per costruire le basi delle nostre comunità nell’era post-Covid.
La prima sfida tra tutte è il governo delle trasformazioni del territorio in un’ottica di rafforzamento dei diritti di democrazia, di inclusione e di partecipazione. Dobbiamo tornare a dare capacità di attrazione al patto democratico nelle nostre comunità che oggi invece vivono una crisi profonda, con periferie sociali lontane dalla politica, deluse dalla democrazia, pronte a cedere volontariamente diritti in cambio della protezione che non percepiscono.
In questi anni le nostre città sono state utilizzate come campi di battaglia politica a livello nazionale: una politica lontana dagli interessi dei cittadini. Per questo sono state imposte politiche proibizioniste in risposta all’inefficacia dell’azione amministrativa: conservazione dei monopoli nell’ambito dei servizi, proroghe sistematiche nell’ambito del commercio e del demanio pubblico a favore delle rendite di posizione, assenza di contrasto all’abusivismo, ordinanze repressive nel nome del decoro.
Il nostro Manifesto per le città democratiche e antiproibizioniste si fonda su proposte di ampliamento della partecipazione dei cittadini e dei poteri attribuiti alle istituzioni più prossime e al contempo sulle libertà civili capaci di motivare la scelta democratica. La visione antiproibizionista può liberare nuove energie per immaginare il mondo post-Covid, accorciare la forbice delle disuguaglianze e costruire nuove condizioni per l’emancipazione socio-economica dei cittadini.
Leggi qui il Manifesto per le città
I nostri obiettivi
Democrazia e enti locali
- Riformare e/o attuare la “legge Del Rio” attivando gli strumenti che la legge assegna ai comuni-capoluogo delle Città metropolitane, in particolare per quanto riguarda l’individuazione di zone ad autonomia amministrativa nella prospettiva della creazione dei comuni metropolitani
- Legge elettorale per l’elezione diretta del sindaco metropolitano
- Ampliamento degli strumenti di partecipazione con nuovi strumenti come i referendum propositivi e innovativi processi partecipativi. Rendere gli strumenti di partecipazione più accessibili e con regole certe, a partire dalla firma digitale per i referendum e per le delibere di iniziativa popolare e l’allargamento della platea degli autenticatori. Abolire il quorum per i referendum e diminuire il numero delle sottoscrizioni necessarie per la loro attivazione
- Trasparenza della pubblica amministrazione come elemento cardine del nuovo patto tra cittadini e amministrazione
Il ruolo per le città nella lotta antiproibizionista
- Costruzione di una “alleanza delle città antiproibizioniste” come strumento di pressione sul Parlamento italiano per la calendarizzazione e approvazione della PdL Legalizziamo! Sostegno alla campagna Meglio Legale
- Riorganizzare e rafforzare le politiche di riduzione del danno e gli interventi di informazione sulle sostanze mirata a tutta la società.
- Implementare innovativi modelli di sviluppo economico per il riscatto delle zone soggette alla criminalità organizzata, tramite strumenti di agevolazione fiscale e contributiva per il sostegno alla piccola e media impresa.
- Regolamentazione della vita notturna nell’ottica di responsabilizzare gli esercenti e i consumatori nella gestione degli spazi comuni tramite l’adozione di best practice sul modello di altre grandi città europee.
- Contrasto alle ordinanze proibizioniste su prostituzione e marginalità, se necessario modificando i regolamenti di polizia urbana repressivi e promuovendo politiche di mediazione sociale e di rigenerazione urbana.
NB: Gli obiettivi rappresentano una piattaforma politica comune dell’iniziativa Radicale per le città. Sarà facoltà delle singole associazioni territoriali individuare ulteriori iniziative legate alle specificità dei territori di riferimento.