Non più un uomo, non più un soldo per l’esercito di Putin!
Radicali italiani, attualizzando uno slogan radicale che si ritrova su un manifesto della LOC-Lega Obiettori di Coscienza del 1974, “Non più un uomo, non più un soldo per l’esercito dei golpisti”, lancia un appello rivolto ai cittadini russi con l’invito alla non collaborazione e alla diserzione in risposta alla “mobilitazione parziale” per la guerra in Ucraina lanciata da Vladimir Putin.
Non più un uomo: chiediamo ai russi di non collaborare con il sanguinario governo di Putin e sottrarsi alla sua chiamata alle ari, e al governo italiano chiediamo di concedere l’asilo politico ai russi che disertano.
Non più un soldo: chiediamo di accelerare politiche energetiche che riducano la nostra dipendenza dal gas di Putin, occorre puntare su politiche energetiche finalizzate a disconnettere l’Italia dalla forniture russe, togliendo risorse vitali al regime di Mosca.
Premesso che
- il Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite riconosce che “il diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare è inerente al diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione. Dà diritto a qualsiasi individuo a un’esenzione dal servizio militare obbligatorio se questo non può essere conciliato con la religione o le convinzioni di tale individuo. Il diritto non deve essere leso con la coercizione”;
- il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite (UNHRC) ha incoraggiato gli Stati “a prendere in considerazione la concessione dell’asilo a quegli obiettori di coscienza al servizio militare che hanno un fondato timore di persecuzione nel loro Paese di origine a causa del loro rifiuto di prestare il servizio militare quando non vi è alcuna disposizione, oppure nessun provvedimento adeguato, per l’obiezione di coscienza al servizio militare”;
- la Corte europea dei diritti umani (CEDU) ha stabilito che l’art. 9 della Convenzione europea dei diritti umani in materia di Libertà di pensiero, di coscienza e di religione garantisce l’opposizione al servizio militare;
- il Parlamento Europeo e l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa hanno nel tempo adottato una serie di Risoluzioni e Raccomandazioni in materia di diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare, e in particolare si ricordano quelle relative ai disertori delle forze armate e ai renitenti alla leva delle Repubbliche dell’ex-Jugoslavia;
- l’asilo è un diritto fondamentale concesso a chi fugge da persecuzioni o danni gravi nel proprio Paese e garantito dalla Convenzione di Ginevra del 1951, dall’art. 18 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e dall’art. 10, comma 3, della Costituzione italiana.
Considerato che
- l’inasprimento della guerra sferrata dalla Russia di Vladimir Putin all’Europa, con l’invasione dell’Ucraina, ha portato il governo russo a estendere la mobilitazione nazionale;
- in Russia è in corso una brutale repressione e persecuzione nei confronti di chi rifiuta di partire verso il fronte di guerra o anche solo prova a diffondere informazioni e notizie non propagandistiche sulla reale situazione del conflitto.
I sottoscritti cittadini chiedono al Governo italiano di
- concedere l’asilo politico ai cittadini delle Repubbliche della Federazione Russa che rifiutino l’arruolamento con successiva destinazione al fronte ucraino, o che disertino.