Quello che segue è il testo della mozione generale presentata dal segretario Capezzone, dalla tesoriera Bernardini e dalla Direzione di Radicali italiani, e approvata all’unanimità (nessun contrario, nessun astenuto) dal Comitato Nazionale di Radicali italiani:
Roma, 10 settembre 2006
Il Comitato Nazionale di Radicali italiani delibera l’apertura di una intensa fase di preparazione del Congresso del Movimento, previsto dal 2 al 5 novembre prossimi, e al quale avranno diritto di voto solo le iscritte e gli iscritti -in quel momento- per l’anno 2006.
Il Congresso dell’anno scorso vide l’adesione del Movimento al progetto della Rosa nel pugno, e l’avvio della lotta politica volta al conseguimento dell’obiettivo, fissato a Riccione, dell'”alternanza per l’alternativa”. Conseguito il primo traguardo, quello dell’alternanza, Radicali italiani vuole operare per rilanciare il progetto “Blair-Fortuna-Zapatero” della Rosa nel pugno laica, socialista, liberale e radicale (a partire dai “31 punti di Fiuggi”, e dal rispetto delle regole che la Rosa nel pugno si è data), e -quindi- per contribuire a rendere possibile un’alternativa di Riforma.
Occorre perciò reinserire nel dibattito e nell’agenda politica del paese, o iscrivervi con maggiore chiarezza, le questioni cruciali della riforma istituzionale ed elettorale (con la storica proposta radicale del passaggio al sistema anglosassone); di una riforma economica e sociale volta alla modernizzazione del paese, all’innovazione, alle liberalizzazioni e -contestualmente- alla riscrittura del nostro sistema di ammortizzatori sociali, sul modello di quanto prefigurato dal Libro Bianco di Marco Biagi; di una riforma liberale della giustizia (a partire, dopo l’indulto, dalla necessità di un provvedimento di amnistia); della lotta per la laicità dello stato e la conquista di nuove libertà civili, dai pacs alla politica sulle droghe, e in convergenza con le iniziative dell’Associazione Coscioni; e -soprattutto- della lotta per l’affermazione, anche in Italia, di democrazia, legalità , stato di diritto, anche a partire dal diritto dei cittadini italiani ad essere correttamente e completamente informati, e dallo scandalo degli otto senatori regolarmente votati ed eletti ma tuttora illegalmente estromessi da Palazzo Madama.
Su tutto questo, e con questi obiettivi, si dà mandato agli organi dirigenti di definire forme e tempi della fase precongressuale, eventualmente anticipando temi, caratteristiche e impostazioni del dibattito congressuale, cosìcome delle Commissioni che caratterizzeranno il Congresso. Può e deve aprirsi un percorso di elaborazione politica e politico-organizzativa, anche sul piano della definizione delle priorità per l’anno 2007, che coinvolga il maggior numero possibile di iscritti, simpatizzanti e cittadini, e che trovi un compimento nel Congresso di novembre.