COMITATO NAZIONALE DI RADICALI ITALIANI
ROMA, 9-10-11 GENNAIO 2009
MOZIONE GENERALE PROPOSTA DALLA DIREZIONE
Il Comitato nazionale di Radicali italiani, riunito a Roma il 9, 10, 11 gennaio 2009:
udite le relazioni della Segretaria e del Tesoriere, le approva;
premesso che:
– ai radicali continua ad essere negata ogni possibilità di comunicazione, di confronto e di dibattito attraverso i mezzi di informazione pubblica e privata, mentre da anni viene pervicacemente falsata, stravolta e mistificata la stessa comunicazione politica, ridotta ormai a mero cicaleccio e scambio di battute;
– tutti i temi che abbiamo affrontato nel corso dei decenni con i referendum, con la lotta politica e parlamentare, con l’iniziativa nonviolenta, sono riproposti in maniera drammatica dall’attualità, a dimostrazione e a conferma di una situazione in cui la politica, con assai rare eccezioni, si è risolta in beghe e spartizioni di potere, senza alcuna capacità di dare una risposta di governo ai problemi del Paese, alimentando così il dissesto delle istituzioni, l’illegalità sistematica che trova riscontro nel malcostume politico e amministrativo, e nella sfacciata commistione tra interessi pubblici e privati;
– sulle grandi questioni riguardanti i diritti civili, la giustizia, le riforme istituzionali dello Stato e le libertà economiche, tutti i sondaggi continuano a rivelare una straordinaria sintonia tra le proposte riformatrici dei radicali e la maggioranza dell’opinione pubblica italiana;
– conferma la valutazione congressuale per la quale, nonostante l’apparente, schiacciante, sproporzione delle forze, il movimento radicale nel suo complesso debba candidarsi ad essere forza alternativa di governo, da contrapporre al ceto partitocratico responsabile dell’attuale dissesto, e per questo sicuramente incapace di porvi rimedio; e invita gli organi dirigenti a porre in atto le iniziative necessarie per tentare di coinvolgere le energie politiche, morali e intellettuali presenti nel Paese, fin qui compresse e impedite ad esprimersi dall’attuale assetto politico; a questo fine, auspica la convocazione di una grande Assemblea affinché si possa incardinare la riforma della “galassia” radicale;
– denuncia il tentativo truffaldino, formalmente e sostanzialmente illegale – come peraltro osservato dalla maggioranza dei giuristi, e da numerosi esponenti dello stesso Partito Democratico – di rimuovere il senatore Riccardo Villari dalla Presidenza della Commissione parlamentare di Vigilanza e dalla Commissione stessa; se ciò accadesse, verrebbe inferto un nuovo, gravissimo sfregio all’autonomia delle istituzioni, così come per mesi il combinato disposto di maggioranza e opposizione aveva inferto, con la mancata elezione del Presidente; uno sfregio sanato in parte solo grazie e in seguito all’onerosa iniziativa nonviolenta di Marco Pannella, con lo sciopero della fame e della sete, e con l’occupazione della sede della Commissione e dell’aula di Montecitorio da parte dei parlamentari radicali;
– impegna quindi gli organi dirigenti di Radicali italiani ed ogni militante e iscritto al Movimento, ad intensificare gli sforzi per riuscire ad ottenere per ogni livello della vita pubblica e amministrativa la rapida adozione di un’anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati che consenta una vera e propria radiografia, innanzitutto attraverso lo strumento telematico, di ogni momento della vita delle istituzioni e dei loro componenti, a partire dalle prime risposte positive che si sono avute da parte di alcuni enti locali, e utilizzando anche gli strumenti di iniziativa e di democrazia diretta. Questa iniziativa costituisce un primo, indispensabile passo per la riconquista della trasparenza nella vita delle istituzioni e delle amministrazioni pubbliche, e può costituire risposta concreta alla “questione morale”, che è in realtà questione politica, di rispetto delle regole, di legalità e di funzionamento della democrazia;
– impegna inoltre il Movimento – gli organi dirigenti ad ogni livello e tutti gli iscritti – a fare il massimo degli sforzi per sostenere la campagna di iscrizioni a “pacchetto” a tutti i soggetti radicali, per assicurare le condizioni minime indispensabili al funzionamento delle strutture comuni e a Radicali italiani.