“Non possiamo che ricordare, nel giorno del suo compleanno, il suo carattere: tenace, appassionato, a volte spigoloso, ma sempre profondamente umano. Una passione vera, necessaria, capace di arrivare al cuore delle sue battaglie. È questo che fece di Roberto Cicciomessere un radicale tutto d’un pezzo. A lui dobbiamo alcune tra le più grandi conquiste di civiltà: l’obiezione di coscienza, prima fra tutte. Una battaglia nata da un atto di disobbedienza, che gli costò il carcere, che lo privò della libertà, che lo mise di fronte, senza mediazioni, allo Stato e alle sue mire militariste. Ma Cicciomessere non fu soltanto tenacia: fu soprattutto studio, rigore, formazione; fu politica intesa come scienza del reale, come esercizio di conoscenza, come ricerca delle origini dei problemi. Perché la politica, se davvero radicale, deve scavare fino alla radice, deve osare andare a fondo. Per tutti noi, per chi ancora oggi porta avanti quelle stesse battaglie, Roberto Cicciomessere resta un faro di libertà”, così in una nota Filippo Blengino, Segretario di Radicali Italiani.