“La sindaca Raggi ha poco da festeggiare, nonostante la vittoria al Tar i problemi restano e sono molto gravi. Basta farsi un giro per la città per vedere cassonetti strapieni con rifiuti non raccolti”, lo dichiara in una nota Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali Italiani.
“La Capitale ha bisogno di impianti, su questo non ci può essere discussione. Se l’ultimo impianto costruito e messo in funzione risale a 15 anni fa vuol dire che il ritardo è a dir poco clamoroso. Parliamo di un altro periodo storico: l’Europa ancora tollerava lo sversamento di tal quale a Malagrotta (e non solo). Per quanto riguarda il merito della sentenza del Tar, bisogna far nuovamente notare come la scelta dell’utilizzo delle ordinanze contingibili ed urgenti (ex art.191 D.Lgs 152/2006) possono andar bene per far fronte ad eventi eccezionali ma non possono avere forza di un provvedimento programmatorio e pianificatorio.
Tuttavia, come dice il Tar con la sua sentenza, l’art. 13 della l.r. n. 27 del 1998, dà alla Regione Lazio la possibilità di sostituirsi al Comune in caso di omessa adozione di misure riguardanti la chiusura del ciclo dei rifiuti. In questa regione c’è già un precedente, quello portato avanti dall’allora presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. Correva l’anno 2011, sono passati altri dieci anni e nulla è stato risolto. Neanche attraverso quel tentativo”, conclude.