TAV: tutti sul nostro treno del referendum consultivo tranne Chiara Appendino che dovrebbe convocarlo

Dichiarazione di Silvja Manzi (Segretaria di Radicali Italiani): Dopo l’“outing” di Matteo Salvini a favore del referendum sul TAV, si è scatenata la ridda di dichiarazioni pro e contro, fra cui quella inequivocabile di Luigi Di Maio (“se una comunità chiede il referendum chi siamo noi per opporci?”).

Anche il PD torinese sembra voler salire sul nostro “treno” referendario, benvenuti anche a loro!Atteniamoci ai fatti, a quello che c’è già sul tavolo: un mese fa +Europa e Radicali Italiani hanno depositato formalmente, con 1000 firme di torinesi, al Comune di Torino e alla Città Metropolitana di Torino una petizione popolare con richiesta di referendum consultivo sul proseguimento dei lavori del TAV.In questi 30 giorni non abbiamo ricevuto né dal Comune né dalla Città Metropolitana alcun riscontro in merito.

Il presidente del Consiglio Comunale di Torino, a norma di regolamento, deve convocare una conferenza stampa (“diritto di tribuna”) per consentire ai presentatori di illustrare la loro petizione; il Consiglio Comunale di Torino deve esprimersi sul referendum entro febbraio 2019, per poter votare sulla TAV in concomitanza delle elezioni europee e regionali.

La Città Metropolitana di Torino, a norma di Statuto (art. 42, comma 15), deve rispondere ai cittadini presentatori della petizione entro trenta giorni dalla richiesta, cioè entro domani.

Premesso tutto questo, l’unica persona che sarebbe tenuta a esprimersi sulle nostre richieste è Chiara Appendino, nella duplice veste di Sindaca di Torino e Presidente della Città Metropolitana di Torino. Che invece ritiene che il referendum sia “prematuro”!

Le parole dei 5Stelle ripetute per anni sulla partecipazione e la democrazia diretta evaporano di fronte al TAV a Torino come sono evaporate a Roma sul referendum ATAC?

11 dicembre 2018