“Incredibili le dichiarazioni del sottosegretario leghista Centinaio per cui il patto Lega-Russia Unita è cosa normale e pacifica. Salvini revochi accordo di collaborazione con il partito di Putin e Di Maio revochi le 22 onorificenze agli uomini dello zar assegnate da quando è alla Farnesina”, così in una nota Massimiliano Iervolino, Igor Boni e Giulio Manfredi, segretario, presidente e membro di giunta di Radicali Italiani.
“Ieri durante la trasmissione Omnibus, di fronte a una precisa richiesta di chiarimenti del direttore de Il Foglio Claudio Cerasa sull’accordo firmato a Mosca il 6 marzo 2017 da Matteo Salvini con Russia Unita, il partito personale di Vladimir Putin, il sottosegretario leghista Gian Marco Centinaio ha risposto che non vedeva nessun problema.
Secondo le sue parole: ‘Basta leggere quello che c’è scritto su quell’accordo… come ci sono rapporti con diversi altri partiti a livello internazionale’. La Lega è l’unico partito politico dell’Occidente ad avere firmato un accordo con il partito di Putin che Centinaio ha confermato indirettamente essere ancora operativo. Il partito di Putin non può essere equiparato ai partiti delle democrazie occidentali come il regime di Mosca non può essere equiparato alle stesse democrazie.
Ci aspettiamo dunque due azioni molto importanti che reclamiamo a gran voce da tempo: Matteo Salvini deve revocare pubblicamente l’accordo del 2017 e Luigi di Maio prima di chiedere l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta sui rapporti Italia/Russia deve revocare tutte le 22 onorificenze della Repubblica Italiana assegnate a uomini di Putin da quando è ministro degli Esteri (5 settembre 2019, vedi l’elenco qui: onorificenze a russi).
Ok all’entusiasmo del neofita, ma il Di Maio ora filo atlantista deve regolare tutti i conti contratti nel suo passato grillino”, concludono.