Vai al contenuto

Aborto: sentenza choc della Corte Suprema dimostra che diritti vanno costantemente difesi


“I diritti che sembrano acquisiti possono essere sottratti alle persone da un momento all’altro. Lo dimostra la decisione della Corte suprema che ha ribaltato la storica sentenza Roe Vs Wade, che da quasi 50 anni garantiva a livello federale l’accesso all’aborto negli Stati Uniti”, così in una nota Giulia Crivellini, tesoriera di Radicali Italiani e promotrice della campagna Libera di Abortire. “Per questo anche in Italia è così importante continuare a difendere il diritto all’aborto. Nel nostro Paese la legge 194 tutela l’autodeterminazione delle donne che, però, viene continuamente erosa dalle percentuali altissime di obiettori di coscienza e da numerose giunte regionali, come quelle di Marche e Abruzzo, che sfruttano le zone grigie della legge per impedire nei fatti l’accesso all’aborto rifutandosi,Cc ad esempio, di seguire le nuove linee di indirizzo ministeriali sull’aborto farmacologico. L’accesso all’interruzione di gravidanza, anche a causa della poca informazione al riguardo, si può trasformare in un vero e proprio percorso ad ostacoli. A tal punto che il Comitato europeo dei diritti sociali, organo del Consiglio d’Europa, ha recentemente denunciato i gravi difetti del sistema italiano in tema di diritto all’aborto: il Ministero della Salute da diversi anni non fornisce, neanche su richiesta, i dati aggiornati sulle violazioni dei diritti riproduttivi, sugli aborti clandestini e sulle conseguenze dell’aumento degli obiettori. Mentre attendiamo dalle nostre istituzioni segnali chiari a tutela delle donne, continuiamo a batterci perché la 194 sia rispettata e migliorata anche in nome e in solidarietà delle donne americane”, conclude.