“La legge giustizialista voluta da Bonafede rivela la sua grave mancanza di visione: parte dalla promozione di un provvedimento che mina i diritti dei cittadini e allunga i tempi della giustizia, prevedendo solo in un momento successivo una più ampia riforma e l’introduzione di misure correttive per correre ai ripari. Un percorso in ordine inverso, illogico e dannoso: non si può guardare a una riforma così complessa e delicata come a un ‘cantiere aperto’” dichiarano Giulia Crivellini, Tesoriera di Radicali Italiani e Riccardo Magi, deputato +Europa-Radicali.
“Sappiamo che, in ambito penale quasi 1 sentenza su 2 viene riformata in Corte d’appello, un dato che, disaggregato, potrebbe raccontarci molto di più: quante sono, per esempio, le condanne trasformate in assoluzioni? Parlamentari, giuristi, i cittadini tutti hanno il diritto di conoscere i numeri, per poter valutare i potenziali effetti di una legge che ci priva di uno strumento di garanzia, esponendo chi subisce una condanna ingiusta in primo grado al ‘fine processo mai’. Per intervenire sulla lentezza dei processi occorre agire a monte, con una riforma organica, che depenalizzi i reati minori, promuova i riti alternativi, utilizzi in modo più efficiente le risorse disponibili”.
28 gennaio 2020