“Leggiamo di un ministro degli Esteri scatenato sul “caso Regeni” e ci pare sorprendente che sia lo stesso Luigi Di Maio che solo pochi mesi fa propose al Presidente della Repubblica di insignire dell’onorificienza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della ‘Stella d’Italia’ i cittadini russi Mikhail Vladimirovich Mishustin (Primo ministro della Federazione Russa dal 16 gennaio 2020) e Denis Manturov (Ministro del Commercio e dell’Industria della Federazione Russa dal 2012)”, affermano in una nota Igor Boni, presidente Radicali Italiani e Giulio Manfredi, associazione radicale Adelaide Aglietta.
“L’onorificenza è stata concessa con Decreto del Presidente della Repubblica 28 maggio 2020 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 21 luglio 2020.
Come è possibile essere credibili a livello europeo nella promozione dei diritti umani”, aggiungono, “quando si premia i rappresentanti di uno Stato, la Federazione Russa, sottoposto a sanzioni internazionali per l’occupazione illegale della Crimea e il suo sostegno determinante ai secessionisti del Donbass in Ucraina?
Responsabile di una costante e diffusa opera di hackeraggio contro i sistemi informatici dell’Occidente e degli Stati Uniti?
Per non parlare delle prove inconfutabili, emerse grazie un’inchiesta giornalistica internazionale, dell’intervento di agenti del FSB russo nell’avvelenamento di Alexei Navalny (Tomsk, 20 agosto 2020). In precedenza agenti del FSB erano stati responsabili degli avvelenamenti di Aleksandr Litvinenko (Londra, 23 novembre 2006) e di Sergej Skripal e della figlia (Salisbury, 4 marzo 2018). Il 4 settembre scorso, Radicali Italiani ha inviato via PEC sia al Presidente della Repubblica che al Ministro degli Esteri una formale richiesta di revoca dell’onorificenza assegnata ai due esponenti politici russi. Finora non abbiamo ottenuto nessuna risposta, nemmeno quella che dovrebbe essere dovuta a una forza politica, qualunque essa sia, dal galateo istituzionale.
Ci permettiamo di insistere: presidente Mattarella, ministro Di Maio, nulla da dichiarare sulla medaglia ai russi?”, concludono.
Roma, 17 dicembre 2020