“A quattro anni dal disastroso memorandum d’intesa Italia-Libia diamo il nostro pieno appoggio alle richieste avanzate oggi da ASGI, Emergency, Medici Senza Frontiere, Mediterranea, Oxfam e Sea-Watch per l’istituzione in Parlamento di una Commissione di inchiesta. Lo chiediamo da tempo anche attraverso la proposta di legge depositata da Riccardo Magi alla Camera”, lo afferma in una nota Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali Italiani.
“Non possiamo dimenticare che gli accordi con la Libia sono stati sanciti e promossi da buona parte dei partiti oggi in Parlamento, con la sola opposizione di noi Radicali e di pochi altri.
Ai parlamentari del Pd che hanno meritoriamente denunciato l’orrore del campo di Lipa e agli altri gruppi del fronte antipopulista e democratico chiediamo una svolta anche nella gestione di quanto avviene nel Mediterraneo centrale, a partire dal riconoscere finalmente la Libia come Stato non sicuro.
Dalla firma dell’accordo, nel 2017, l’Italia in totale continuità con l’approccio europeo di esternalizzazione del controllo delle frontiere, ha impiegato la cifra record di 785 milioni euro per bloccare i flussi migratori in Libia, di cui 210 milioni di euro spesi direttamente nel Paese, nei terribili centri di detenzione dove quotidianamente migliaia di migranti e rifugiati subiscono uccisioni, stupri e torture a scopo di estorsione. Serve fare chiarezza, subito”, conclude.
Roma, 2 febbraio 2021