“La destra sta tenendo insieme due operazioni totalmente contraddittorie: da un lato il furore manettaro e forcaiolo, con quindici nuovi reati introdotti dall’inizio della legislatura e un costante inasprimento delle pene; dall’altro, una riforma garantista come la separazione delle carriere. Le ragioni per cui hanno deciso di portarla avanti non mi interessano, che vogliano fare un dispetto alle toghe qualifica solo lo stato del dibattito sulla giustizia in Italia. Resta il fatto che la separazione delle carriere è una riforma doverosa, che ci avvicina al resto d’Europa sul terreno dello Stato di diritto e delle garanzie per un equo processo.” Lo dichiara Matteo Hallissey, presidente di Più Europa e Radicali Italiani. “Questa destra non è né garantista né liberale, eppure si trova a varare una riforma fondamentale proprio perché, purtroppo, negli anni non abbiamo avuto una sinistra capace di assumersi la responsabilità di farla. La separazione delle carriere non è uno strappo: è un arricchimento della democrazia immaginata dai Costituenti, che avevano posto l’indipendenza e il bilanciamento tra i poteri come architrave della Repubblica. Anche il metodo con cui la maggioranza ha portato avanti questa riforma senza dibattito è sbagliato, ma sosterrò convintamente il “sì” al referendum confermativo”, conclude Hallissey.

