MOZIONE GENERALE
Il Comitato nazionale di Radicali Italiani, riunitosi a Roma il 27 e 28 settembre 2025, udite le relazioni del Segretario e della Tesoriera,
prende atto che:
- La politica radicale nasce dai corpi, non dalle ideologie. I corpi respinti nel Mediterraneo e consegnati alla cosiddetta guardia costiera libica, i corpi rinchiusi in carceri sovraffollate e abbandonate dallo Stato, i corpi piegati dal privilegio e dalla discriminazione costituiscono il punto di partenza della lotta radicale;
- Dal 1992 oltre 27.000 persone hanno subito una detenzione ingiusta. La Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato l’Italia molteplici volte per la durata irragionevole dei processi e per le condizioni detentive. La riforma della separazione delle carriere tra magistrati giudicanti e requirenti, oggi in discussione, è indispensabile per garantire un giudice terzo e un processo equo. L’“orbanizzazione” del Paese si manifesta anche nel Parlamento svuotato: decreti-legge e voti di fiducia sostituiscono il dibattito, mentre una destra vittimista trasforma ogni provvedimento in un atto di propaganda;
- Il fallimento delle politiche migratorie è evidente. La vicenda del torturatore libico Almasri, rispedito in Libia con un aereo di Stato, ha dimostrato che l’Italia preferisce garantire l’impunità ai carnefici piuttosto che giustizia alle vittime. Il 24 agosto 2025 la nave umanitaria Ocean Viking è stata attaccata dalla cosiddetta guardia costiera libica; la motovedetta che ha sparato era un mezzo donato dal nostro Governo. Radicali Italiani ha denunciato questi crimini alla Corte Penale Internazionale, affinché alcuni componenti del Governo italiano siano indagati per crimini contro l’umanità e crimini di aggressione;
- Sui fronti internazionali si aggravano i conflitti. L’invasione russa dell’Ucraina prosegue e le provocazioni di Donald Trump, che ridicolizzano la resistenza ucraina e attaccano l’alleanza transatlantica, rischiando di spaccare l’Europa e indebolire irreparabilmente la capacità di difesa della NATO e dell’UE;
- Nel Mediterraneo e in Medio Oriente, dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 e la brutale reazione di Netanyahu, la situazione a Gaza è diventata insostenibile. Le manifestazioni degenerano in violenza, con assalti a stazioni e roghi di bandiere, e la cosiddetta “flottiglia per Gaza”, che tenterà di forzare i blocchi navali, non è nonviolenza ma provocazione che mette a rischio vite umane. La storia radicale insegna che la nonviolenza è azione fondata sul diritto, sul dialogo e sulla responsabilità, non sulla contrapposizione fisica;
- L’Italia sta attraversando una torsione autoritaria verso la “democratura”. L’abuso di decreti-legge, la concentrazione del potere esecutivo, l’ossessione della destra per un nemico interno, il controllo dei media pubblici, la proposta di una legge elettorale che tradirebbe sentenze costituzionali e referendum, sono indizi di un modello illiberale. La cosiddetta “Orbanizzazione” erode le garanzie costituzionali e normalizza la repressione del dissenso;
- L’economia e le libertà economiche continuano a essere soffocate dalle corporazioni e dalle rendite: dalle lobby balneari, che a Mondello e altrove si saldano con la criminalità organizzata, fino all’irresponsabilità delle società partecipate, il Paese è schiacciato da oligopoli. Il cosiddetto Decreto sicurezza criminalizza il mercato legale della cannabis light, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro;
Il Comitato nazionale di Radicali Italiani impegna gli organi dirigenti a:
- Proseguire e potenziare la lotta per la giustizia giusta, aderendo al comitato promotore per il “sì” al referendum confermativo sulla separazione delle carriere, promuovendo la responsabilità civile dei magistrati e una riforma radicale del processo penale e il superamento del Codice Rocco;
- Proseguire nelle azioni di disobbedienza civile e antiproibizioniste contro la criminalizzazione della cannabis e per la libertà di autodeterminazione, anche attraverso la riapertura di un nuovo “CBD shop” e altre iniziative che rendano evidente l’assurdità del divieto;
- Promuovere una campagna per l’abolizione della cosiddetta “tassa etica” (addizionale del 25% introdotta con la legge 266/2005 sui redditi derivanti dalla produzione e distribuzione di materiale pornografico), smascherandone il carattere discriminatorio, ipocrita e moralistico e rivendicando un sistema fiscale neutrale, che non sia strumento di censura o di imposizione di criteri morali o religiosi da parte dello Stato; esplorare la possibilità di presentare una proposta di legge di iniziativa popolare sul tema e promuovere iniziative di disobbedienza mirate a portare la legge dinanzi alla Corte costituzionale;
- Proseguire l’azione legale e politica contro la complicità dell’Italia nei crimini del Mediterraneo, seguendo il percorso alla Corte Penale Internazionale e promuovendo una campagna di denuncia sulle responsabilità del Governo italiano, affinché cessi ogni collaborazione con la guardia costiera libica e siano revocati gli accordi che violano il diritto internazionale; promuovere una campagna nazionale contro il caporalato e per una radicale riforma delle politiche migratorie;
- Condannare con determinazione tutte le violazioni del diritto internazionale in Medio Oriente, sostenendo la richiesta di riconoscimento dello Stato palestinese e la necessità di un processo di pace federale che coinvolga Israele e Palestina in un quadro sovranazionale; denunciare le violenze di Hamas e la deriva autoritaria del governo Netanyahu;
- Supportare la resistenza ucraina e lavorare per la costruzione degli Stati Uniti d’Europa, rafforzando l’impegno nel gruppo di contatto europeo per l’Ucraina, promuovendo la creazione di un esercito europeo e una difesa comune autonoma, sostenendo l’adesione di Ucraina, Moldova, Georgia e Balcani occidentali all’Unione e contrastando la retorica isolazionista di Donald Trump e di tutte le destre sovraniste; e promuovendo consapevolezza sull’identità europea e sulla necessità di promuovere vere e rapide politiche di difesa e sicurezza europea;
- Contrastare la torsione autoritaria e l”’Orbanizzazione” del Paese, opponendosi alla riforma elettorale che contraddice le sentenze costituzionali, reclamando una legge sui partiti che garantisca democrazia interna e trasparenza, difendendo la libertà di stampa e l’indipendenza della Rai;
- Promuovere la linea Draghi sull’AI Act, chiedendo una pausa mirata e temporanea nell’entrata in vigore degli obblighi per i sistemi ad alto rischio finché non siano disponibili standard armonizzati e una valutazione d’impatto comparata, orientando l’enforcement verso un controllo ex post basato su rischi e danni effettivi senza arretrare sui divieti di rischio inaccettabile e sugli obblighi per i modelli di uso generale; promuovere la semplificazione e l’armonizzazione del GDPR;
- Continuare la campagna per la concorrenza e contro le rendite, rilanciando la proposta di liberalizzazione dei taxi e degli stabilimenti balneari e denunciando il radicamento illegale nelle concessioni;
- Avviare un seminario nazionale di elaborazione programmatica, aperto ai militanti e alle associazioni, per allargare l’agenda radicale a temi economici, ambientali, sociali e tecnologici, e per intrecciare le nuove battaglie con quelle storiche;
- Organizzare una nuova edizione del “Radical Lab” come laboratorio di libertà e non scuola di partito: 30 ragazze e ragazzi da tutta Italia elaboreranno campagne con il metodo radicale; organizzare, inoltre, nuovi eventi di dibattito e aggregazione nella sede del movimento;
- Ospitare sul canale Youtube di RI uno spazio dedicato alle realtà territoriali, insieme alle persone che rappresentano le associazioni e i punti di riferimento sul territorio; organizzare con cadenza periodica uno spazio online, durante il quale sarà possibile per le persone iscritte dialogare con una delle tre cariche apicali o con un componente di direzione delegato a condurre la diretta.
Roma, 28 settembre 2025
Filippo Blengino
Patrizia De Grazia
Matteo Hallissey
APPROVATA
MOZIONE PARTICOLARE
A PRIMA FIRMA DANILO MANCO
Premesso che:
- Radicali Italiani è un movimento liberale, liberista e libertario che, in coerenza con il proprio
Statuto, promuove le lotte per l’affermazione dei diritti e delle libertà individuali, la tutela dello
Stato di Diritto e la limitazione di ogni forma di potere invasivo e di controllo sulla vita dei
cittadini. - È attualmente in discussione presso le istituzioni dell’Unione Europea una proposta di
Regolamento, nota come “ChatControl”, con lo scopo dichiarato di prevenire e combattere la
diffusione di materiale pedopornografico e l’adescamento di minori online. - Proteggere i minori da crimini odiosi è un obiettivo pienamente condiviso da Radicali Italiani.
Tuttavia, il metodo proposto dal regolamento è inaccettabile, in quanto introduce una
sorveglianza di massa generalizzata, tecnicamente fragile e pericolosa.
Considerato che:
- La proposta viola l’essenza stessa del diritto alla privacy, protetto dagli articoli 7 e 8 della
Carta dei diritti fondamentali dell’UE. La proposta presenta gravi rischi per i diritti fondamentali
alla privacy e alla protezione dei dati, e che una scansione generalizzata inciderebbe
sull’essenza stessa dei diritti fondamentali dell’UE, creando il rischio di una sorveglianza di
massa indiscriminata. - La scansione lato client (“client-side scanning”) è un attacco diretto alla crittografia
end-to-end. Questo approccio è intrinsecamente insicuro e crea una backdoor che, una
volta implementata, non può essere limitata al solo scopo dichiarato. L’introduzione di tale
vulnerabilità espone tutti i cittadini, le aziende e le stesse istituzioni a rischi catastrofici di
spionaggio e sabotaggio da parte di attori statali e criminale. - Le tecnologie di scansione non sono infallibili. Diversi studi e numerose dimostrazioni
pratiche evidenziano come gli algoritmi di hash percettivo possano essere facilmente
aggirati con modifiche minime e impercettibili al file originale. I criminali organizzati
adotterebbero tali contromisure immediatamente, rendendo il sistema inefficace contro i target
principali e trasformandolo in un’arma che, per via degli errori, colpirebbe solo cittadini
innocenti. Inoltre gli algoritmi di hash percettivo sono soggetti ad “Adversarial collision attacks”,
rendendo possibile creare immagini innocue che possono creare falsi positivi. - I tassi di errore degli algoritmi sono inaccettabilmente alti. Documenti interni della
Commissione UE, rivelati da Patrick Breyer (Europarlamentare del Partito Pirata), mostrano
come le tecnologie di IA per rilevare l’adescamento abbiano tassi di errore enormi, rischiando di segnalare ingiustamente conversazioni del tutto lecite. Ciò esporrebbe persone innocenti a indagini penali traumatiche basate su un errore della macchina. - La proposta affida la gestione dei database di hash a un nuovo “Centro UE”, ma non
prevede alcun meccanismo di audit pubblico e indipendente. Questa opacità crea il rischio
concreto di “scope creep” (estensione degli scopi), dove i database potrebbero essere usati per
censurare contenuti politicamente scomodi, attivismo o giornalismo investigativo, senza alcuna
possibilità di controllo democratico. - La proposta ignora deliberatamente l’esistenza di tecniche alternative che
garantirebbero maggiore privacy. Come spiegato da crittografi di fama mondiale, esistono
approcci come la “Private Set Intersection” (PSI) o l’analisi di metadati non-contenutistici che,
sebbene non risolutivi, permettono indagini mirate e meno invasive. - La proposta scardina il principio fondamentale dello Stato di Diritto secondo cui la
sorveglianza deve essere mirata e autorizzata da un giudice sulla base di un sospetto
individuale (“prior judicial authorisation”). Sostituire questo principio con un obbligo tecnologico
di sorveglianza preventiva su tutti i cittadini crea un precedente pericolosissimo e apre la porta a
future, ulteriori derive autoritarie.
Il Comitato nazionale di Radicali Italiani
– Esprime la sua più ferma e netta opposizione alla proposta di regolamento “ChatControl”,
ritenendola una misura liberticida, tecnicamente inefficace e pericolosa per la democrazia.
– Sostiene che la lotta contro la pedopornografia online debba essere perseguita con
mezzi efficaci e rispettosi dello Stato di Diritto: potenziamento delle indagini mirate,
cooperazione internazionale, investimenti in tecnologia forense su dispositivi specifici dietro
mandato di un giudice e campagne di educazione.
– Respinge l’idea che per proteggere i diritti di alcuni si debbano sacrificare i diritti
fondamentali di tutti, creando uno stato di sorveglianza permanente.
E impegna gli organi dirigenti a:
- Prendere posizione pubblicamente per denunciare i gravissimi rischi, sia tecnici che politici,
connessi all’approvazione del regolamento “ChatControl”. - Promuovere iniziative di informazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica su questo
tema cruciale per il futuro delle libertà digitali in Europa. - Collaborare con le associazioni, i movimenti e gli esperti che in tutta Europa si battono
per la difesa dei diritti digitali contro questa deriva illiberale.
IL SEGRETARIO LA FA SUA

