“Le dichiarazioni di Silvio Viale, pronunciate lunedì durante la seduta del Consiglio Comunale, sono inaccettabili e non riflettono le idee di uguaglianza e di contrasto al sessismo che caratterizzano i Radicali, nel passato, nel presente e nel futuro.
Silvio Viale, con il suo impegno politico, ha contribuito in modo significativo alla storia dei diritti delle donne in Italia, in particolare sul tema dell’aborto, con l’introduzione della pillola RU486. Non possiamo perciò permettere che il suo nome venga associato indelebilmente a queste parole che nulla hanno a che fare con quella visione. Per questo chiediamo a Silvio di scusarsi, perché riteniamo che il lavoro da lui svolto in questi anni da consigliere comunale a Torino sia stato prezioso per la città e per i diritti e le libertà di ciascuno e non possa esaurirsi a causa di quelle parole.
È inoltre scorretto associare queste parole alle accuse rivoltegli nei mesi scorsi, costruendo l’impianto accusatorio di un processo che finora si è svolto più sui media che nei tribunali. Un simile approccio è ingiusto e compromette il principio fondamentale della presunzione di innocenza.
Silvio Viale è noto per il suo stile provocatorio, per il suo carattere polemico e le sue parole spesso scorticanti, ma non è questo a poter determinare la sua condanna. Il tribunale dovrà stabilire quello che Silvio Viale ha o non ha fatto, non quello che è, indipendentemente da come l’opinione pubblica vorrà giudicarlo” afferma Filippo Blengino, segretario di Radicali Italiani.