Ascoltando da Radio Radicale il dibattito sul decreto carceri

Ascoltando da Radio Radicale il dibattito sul decreto carceri.
Il sovraffollamento è indubbiamente una delle maggiori cause dello stillicidio di suicidi che ogni tre giorni e mezzo ci accompagna quest’anno più che in passato.
Il sovraffollamento delle carceri nasce dallo sfasamento nell’attuazione delle normative penali rispetto all’esercizio delle strutture carcerarie.
Si tratta di un problema che determina situazioni estremamente gravi, in quanto costringe lo stato a comportarsi in modo inumano imponendo alla popolazione detenuta di vivere in condizioni disumane, con le conseguenze che oggi abbiamo sotto gli occhi.
Il sovraffollamento è di fatto un fallimento dello stato, che non può essere ignorato. E’ un errore, ma l’errore può e deve essere riparato e ci sono due modi per farlo la sanzione per chi lo ha commesso e la riparazione del danno per chi ne è stato vittima.
La sanzione verrà comminata in questo caso dagli elettori nei confronti di governo e parlamento. La riparazione non può essere oggetto di discussione, ma deve essere immediata ed efficace. Per questa ragione era stata affidata al Presidente della Repubblica.
L’averla sottratta ai suoi poteri è stato un errore madornale perché ha di fatto impedito allo stato di ammettere un proprio errore senza subirne danni eccessivi in Grazie al fatto che il rimedio, cioè l’amnistia sarebbe stata compito del Presidente della Repubblica.
L’attuale legislazione invece prevedendo che l’amnistia venga concessa con voto a maggioranza qualificata del Parlamento, mette governo e parlamento in un vicolo cieco. Il parlamento e il governo non vorranno mai assumersi la responsabilità di ammettere un fallimento né tantomeno farsi carico dell’ impopolarità di un provvedimento di amnistia.
Assistiamo così ad una fase paradossale della politica.
Non ci si rende conto che l’errore e il conseguente fallimento in questo settore di attività legislativa e di governo è molto più grave di quelli che in vengono commessi in tutte le norme che non riescono a trovare corretta attuazione, alle quali si pone rimedio in silenzio con qualche aggiustamento di spesa. Nel caso delle carceri l’errore è reso evidente ed ha conseguenze molto più gravi perché si tratta di vite umane.
Aver reso impossibile l’amnistia ha fatto entrare le nostre istituzioni in un vicolo senza uscite e la strada che si sta scegliendo per venirne fuori è quella di sfondare il muro più debole, quello della vita dei detenuti.
Il peggio deve ancora venire.

Paolo Vigevano