La decisione della Corte di Giustizia UE conferma la legittimità di una norma (quella dell’art. 49 del codice della navigazione) che stabilisce la devoluzione allo Stato dei beni inamovibili a fine concessione. Nessun “esproprio”, dunque, e nessun ostacolo per mettere a gara le concessioni. Lo ripetiamo da mesi: se ne sono accorti tutti, tranne il Governo, che con la scusa di tutelare chi ha investito si rende complice di una corporazione che blocca il mercato.
Ricordiamo ancora una volta che, secondo un rapporto della Corte dei Conti, lo Stato ha incassato poco più di 100 milioni di euro l’anno tra il 2016 e il 2020 grazie ai canoni delle concessioni. Il canone minimo per il 2024 è di 3.225,50 euro.
La situazione delle concessioni è grottesca. Chiediamo nuovamente che l’Italia si adegui subito alla direttiva Bolkestein: servono gare imparziali e trasparenti per assegnare le concessioni balneari, ottenere più introiti per lo Stato, prezzi più bassi e servizi migliori per i cittadini.
Lo dichiara in una nota Matteo Hallissey, Segretario Radicali Italiani