La Presidente di Radicali Italiani è stata una settimana in ucraina per supportare la resistenza ucraina e creare gemellaggi tra comuni italiani e ucraini per trovare aiuti concreti per città che da oltre due anni vivono sotto le bombe, i missili e i droni russi.
“Una casa in fiamme, una scuola bombardata e piccoli carri armati verdi per le strade. Questo è il disegno che mi ha regalato una bambina di Bachmut (Donetsk), evacuata insieme alla madre e alla sorellina. Gli altri disegni mi vengono donati da alcuni bambini di un asilo della città di Poltava. Un grosso ombrello che protegge le case dai droni, un militare vicino a una nuvola che sorride…
Abbiamo portato loro dei giocattoli. Erano felici. E questa dovrebbe essere l’unica cosa che dei bambini dovrebbe disegnare. Giochi. Nuvole che sorridono. Case. Scuole. Famiglie. Senza droni, senza militari, senza fiamme e senza carri armati. Un bambino non dovrebbe essere costretto a scendere in un rifugio sotterraneo ogni volta che suona una sirena antiaerea. Non dovrebbero avere all’interno delle classi dei modellini di granate e di armi, perché bisogna urgentemente insegnare loro cosa è pericoloso toccare. Non dovrebbero rischiare di non poter più andare a scuola perché la scuola è senza rifugio e dunque non può più restare aperta. Eppure, da quasi due anni e mezzo, è proprio così che funziona.
Sono oltre 600 i bambini morti in questa guerra. Sono oltre 20.000 i bambini ucraini rapiti e portati illegalmente in Russia. Se proviamo a contare il numero degli sfollati interni, le cifre farebbero ghiacciare il sangue nelle vene.
Il responsabile di tutto questo ha un nome: Vladimir Putin e il suo esercito criminale.
Governo italiano e gran parte dell’opposizione italiana: quando dite che le nostre armi non colpiranno mai la Russia, andate dove sono stata io. Andate in quell’asilo a parlare con quei bambini e spiegate loro il perché.”
Lo dichiara in una nota Patrizia De Grazia -Presidente Radicali Italiani.