Radicali italiani lanciano raccolta firme per riforma carceraria

Le carceri italiane, tra suicidi, maltrattamenti, sovraffollamento, totale assenza di programmazione, carenza di personale, amministrativo e medico, stanno scoppiando. Le rituali promesse dei tanti governi che si sono succeduti hanno trasformato il carcere nel luogo dell’emarginazione e della violenza. Per arrestare il macabro bollettino dei suicidi servono azioni immediate e concrete, per queste ragioni i Radicali Italiani hanno lanciato una raccolta firme per chiedere al Parlamento di attuare immediatamente una riforma complessiva del sistema carcerario.

In attuazione dell’art. 27 della Costituzione, i Radicali Italiani chiedono al Parlamento di:

-Approvare, nell’immediato, provvedimenti di amnistia e indulto al fine di ridurre la popolazione carceraria, alla luce di un tasso di sovraffollamento che supera il 120%, e ridurre l’utilizzo dello strumento penale anche tramite la depenalizzazione di alcuni reati;

-Eliminare il carcere per i detenuti in attesa di giudizio che non siano realmente socialmente pericolosi e incrementare le pene alternative al carcere;

-Abolire gli istituti penali minorili e vietare la permanenza di bambini negli istituti a custodia attenuata;

-Potenziare i servizi di assistenza di psichiatri e psicologi, anche alla luce del disagio mentale sempre maggiormente diffuso; altresì, urge dar seguito al monito della Corte costituzionale con la sentenza n. 22/2022 in merito alla necessità di una riforma delle Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (REMS);

-Incardinare provvedimenti per una riforma complessiva del sistema carcerario che si ponga, come obiettivo, quello di abolire l’attuale schema, anche alla luce del fatto che solamente il 10% dei detenuti hanno profili di pericolosità sociale e hanno subito condanne per omicidio, reati associativi e traffico internazionale di droghe.

È possibile firmare la petizione sul sito di Radicali.it; tutte le firme raccolte saranno portate in Parlamento per sensibilizzare il Governo ad attuare una riforma che non può più essere rimandata.