Oggi, settantacinque anni fa, la nascita della NATO segnò un momento cruciale del secondo dopoguerra, rispondendo alla necessità di un contrappeso alle armate sovietiche posizionate nell’Europa centrale e orientale dopo la Seconda Guerra Mondiale.
L’alleanza militare, stabilita dal Trattato dell’Atlantico del Nord il 4 aprile 1949, nacque in un contesto di divisione politica e militare del continente europeo. In quel periodo, il Piano Marshall e la successiva formazione della NATO furono espressioni della determinazione degli Stati Uniti e dei loro alleati occidentali a prevenire ulteriori espansioni comuniste in Europa, rafforzando la sicurezza collettiva attraverso un impegno condiviso a difendersi mutuamente contro attacchi esterni.
A 75 anni da quel giorno il mondo è profondamente cambiato, ma la necessità di una difesa comune rimane pressante di fronte a nuove sfide e minacce: la guerra in Ucraina e la Russia imperialista di Putin, la Cina di XI Jinping, l’incertezza delle elezioni americane. In questo contesto la NATO non basta, ed emerge come necessità strategica una difesa comune europea per la sicurezza dei cittadini e come deterrente per chi mina la pace in Europa, e tenta di costruire un nuovo ordine mondiale illiberale e antidemocratico.
Un esercito comune europeo non sarebbe solo un rafforzamento della capacità di difesa del continente, ma anche un passo determinante verso la costituzione di una vera comunità politica europea, riflettendo l’evoluzione delle necessità di una risposta collettiva a queste sfide.
La creazione di una federazione europea con un esercito europeo rappresenterebbe un nuovo livello di deterrenza e difesa necessario per la sicurezza internazionale e di tutti i cittadini. Perché la pace sia una condizione di fatto e non soltanto uno slogan serve un’Europa federale, servono gli Stati Uniti d’Europa
Lo dichiara in una nota Debora Striani – Giunta Radicali Italiani