Stop alla repressione del regime cinese

Vulker Turk, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, parla di violazioni dei diritti umani fondamentali, soprattutto in Xinjiang (dove si stima che oltre un milione di Uiguri siano detenuti nei centri di rieducazione) e in Tibet. Si parla di prove “credibili” circa l’attuazione di torture, trattamenti medici forzati, violenza sessuale e lavoro forzato.

A proposito di Tibetani, le notizie che ci giungono, raccontano di oltre 1000 arresti di persone di etnia tibetana nelle scorse settimane (tra cui monaci), le quali avevano protestato contro la costruzione di una diga (all’interno di un’area nella provincia cinese dello Sichuan abitata prevalentemente da Tibetani) che porterebbe alla distruzione di sei monasteri antichi e lo sfollamento di due villaggi. A oggi ne sono stati rilasciati solo 40.

A Hong Kong la situazione non migliora e l’Alto Commissario evidenzia le preoccupazioni riguardanti l’attuazione e il rafforzamento della liberticida Legge sulla Sicurezza Nazionale (entrata in vigore il 1° luglio 2020 e voluta da Pechino per reprimere il dissenso). Nel frattempo, in questi giorni, altri 8 manifestanti delle grandi proteste per la democrazia del 2019-2020 sono stati condannati fino a 3 anni e 9 mesi di carcere. Stop alla repressione del regime cinese!

Lo dichiara in una nota Patrizia De Grazia-Presidente Radicali Italiani