Meloni avvii procedure per revocare onorificenze all’ambasciatore Paramonov e al portavoce di Putin Peskov
“Le accuse rivolte oggi al nostro Paese da parte dell’ambasciata russa in una nota su Telegram sono vergognose e vanno rispedite al mittente. Dire che Roma prende ordini dai nazisti ucraini contiene due menzogne inaccettabili.
L’Italia non deve essere disposta a soccombere come ha fatto in questi anni alla propaganda del Cremlino e bene fanno le amministrazioni a non concedere sale comunali per diffondere la propaganda degli amici dei criminali di guerra che hanno raso al suolo intere città ucraine con una invasione su larga scala illegale e azioni letteralmente terroriste.
Saremo il prossimo 20 gennaio a Modena proprio per sostenere come l’Italia debba affrancarsi e difendersi dalla ‘Disinformatija’ di Mosca. Inoltre, affermare, di nuovo, che l’Italia e l’Europa aiutino i nazisti ucraini contiene la seconda inaccettabile menzogna: gli unici a utilizzare metodi fascisti e nazisti sono quelli che rappresenta l’ambasciatore russo in Italia Aleksej Paramonov.
In tutto questo appare oltremodo urgente che Giorgia Meloni e il suo esecutivo avviino e portino finalmente a termine, come chiediamo da anni, le procedure per revocare ‘per indegnità’ le onorificenze che malauguratamente il nostro Paese ha concesso proprio all’ambasciatore Paramonov, nonché al portavoce del criminale di guerra Vladimir Putin, Dmitri Peskov.
Lo dichiarano in una nota Massimiliano Iervolino, Giulia Crivellini e Igor Boni (segretario, tesoriera e presidente di Radicali Italiani).