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Migranti: accordo “Meloni/Rama” è salto nel buio. Prevede impossibile delocalizzazione diritto d’asilo

L’attivismo e la fantasia di Giorgia Meloni sarebbero degni di miglior causa: in un solo pomeriggio un Consiglio dei ministri ad hoc per conferire cittadinanza a bambina inglese e conferenza stampa con premier albanese per annunciare accordo per delocalizzare in Albania due centri di detenzione (perché a questo serviranno) dei migranti.

L’intento della premier è chiaro: rinunciare a chiedere a livello europeo una modifica del Regolamento di Dublino, per non scontentare i suoi amici del gruppo di Visegrad ed evitare di fare vedere quanto è diviso al suo interno il fronte delle destre europee. Ma l’“alternativa albanese” può essere affascinante per il tempo di una conferenza stampa ma è impossibile da attuare nel rispetto della normativa dell’Unione Europea.

Proprio ieri la Commissione Europea ha ribadito che “le leggi sull’asilo dell’UE che sono attualmente in vigore si applicano solo alle domande presentare sul territorio di uno Stato membro, ma non al di fuori di esso”.

Attendiamo di leggere il testo del protocollo dell’accordo e le norme di attuazione ma i presupposti dell’“operazione Albania” sono sufficienti per definire tale iniziativa un salto nel buio e una patente violazione del diritto d’asilo.

Lo ripetiamo e lo ripeteremo sempre: un’alternativa concreta alle attuali fallimentari politiche migratorie esiste ed è contenuta nella PDL di iniziare popolare “Ero Straniero”.

Rivolgiamo un appello alle altre forze di opposizione affinché riescano a trovare, a partire da “Ero Straniero”, un fronte comune di azione e di lotta.

Lo dichiarano in una nota Massimiliano Iervolino, Segretario Radicali Italiani-Igor Boni-Presidente Radicali Italiani