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Cannabis light: La Scienza batte il Governo

È notizia di pochi minuti fa che il TAR del Lazio ha bloccato il decreto ministeriale che inseriva gli estratti di cannabidiolo (CBD) nella lista dei farmaci del Testo Unico sugli stupefacenti rendendo, di fatto, illegale produzione, vendita e consumo di olio con CBD fuori dal circuito farmaceutico.

“A distanza di pochi giorni dalla doppia bocciatura dell’inumano “decreto Cutro”, il Governo subisce l’ennesima sconfitta. Stavolta sul campo dei derivati della cannabis light. Un decreto antiscientifico, illogico, letale per la già fragile filiera italiana della canapa e dannoso per tutti quei cittadini che hanno trovato sollievo dall’utilizzo del CBD è stato spazzato via dalla magistratura amministrativa.

Come Radicali Italiani – scrivono in una nota Federica Valcauda e Luca Marola della Direzione Nazionale – per primi ci siamo sollevati contro l’ennesima azione squadrista e proibizionista del voler, contro ogni evidenza scientifica e contro la giurisprudenza comunitaria, inserire il CBD tra i medicinali stupefacenti e per primi festeggiamo, insieme ai tanti giovani imprenditori italiani della canapa, alla sua bocciatura appena portato davanti ad un giudice.

Ora chiediamo alla politica tutta, e alla maggioranza di governo in particolare, di dismettere questa stupida guerra contro una pianta, la canapa, che droga non è. La cannabis light e gli estratti di CBD non sono droghe e per questo ne deve esser garantita la libera vendita, senza alcuna concessione alle corporazioni che tengono in pugno questo Governo, siano esse i tassisti, i balneari o, come in questo caso, le aziende farmaceutiche e la corporazione dei tabaccai”.